Micio e l'arte
di fare la pasta

È uno dei comportamenti felini più straordinari: la danza del latte, un singolare comportamento che i gattofili doc conoscono anche come «fare la pasta».

Uno dei riti di casa ai quali proprio non posso rinunciare, si consuma tutte le sere ormai da anni: dopo cena, mi concedo 30 minuti di lettura in compagnia di un buon libro e di Blu, il mio gatto di 12 anni.

Seduto sul divano, mi immergo nella mia attività preferita, mentre il mio compagno con la coda, puntuale come un orologio svizzero, mette in scena uno dei comportamenti felini più straordinari: la danza del latte, un singolare comportamento che i gattofili doc conoscono anche come «fare la pasta». Salitomi in grembo, Blu appoggia le zampe anteriori sulla pancia e, muovendole ritmicamente, comincia una sorta di danza, prima lenta e poi più cadenzata, accompagnata da fusa rumorose. Tale atteggiamento è una reminiscenza dell'infanzia e deriva dal movimento che i gattini mettono in atto, mentre succhiano il latte: con il corpo appoggiato al ventre della madre, massaggiano continuamente le mammelle materne, per favorire la produzione e la fuoriuscita del latte. In questo modo, oltre a nutrirsi, percepiscono un meraviglioso senso di protezione e serenità.

Crescendo, molti gatti non dimenticano questa stupefacente consuetudine e continuano a ripeterla da adulti come gratificazione nei confronti di chi gli da sicurezza. Pertanto il «fare la pasta» è associato ad una sensazione di benessere che Micio vuole trasmettere e rappresenta tutto l'affetto e la devozione verso le persone che abitano con lui e l'ambiente nel quale vive. Non è infatti così insolito scoprirlo a fare la pasta a cuscini, poltrone o sedie, con gli occhi semichiusi e immerso in uno stato di profondo benessere. Certi gatti poi, appena ne hanno l'occasione, si impossessano di qualche indumento dimenticato in giro per la stanza per farci la pasta sopra e non la smettono finché non gli togliamo dalle zampe il prezioso «bottino». Non sono furti o dispetti, ma solo la massima espressione di amore verso il padrone.

E se è vero che la pancia è uno dei posti preferiti per esercitare l'arte della danza del latte, ho conosciuto mici che, senza troppi problemi, utilizzavano la schiena, il braccio e perfino la testa dei loro amici umani, che per amore, «sopportavano» felici. Ma, a onore del vero, ho anche incontrato persone che, preoccupate del proprio maglione o della sedia di casa, hanno cercato di far smettere subito il proprio gatto, quando cominciava a muovere ritmicamente le zampe, ignorando il momento di grande tenerezza e intimità e inconsapevoli che Micio stava esprimendo loro un'infinta dolcezza e affetto sincero. Il mio consiglio? In casa indossate felpe o maglioni vecchi, non solo per stare comodi, ma soprattutto per essere pronti a ricevere un po' di coccole dal gatto di casa. E soprattutto non interrompetelo mai durante la sua magica danza, che si perde nella notte dei tempi e dimostra l'amore autentico verso i suoi amici umani. Salutatemi i vostri gatti.

Marco Bergamaschi

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