Vasca con la palma?
No grazie!

Uno dei maltrattamenti più silenziosi e meno considerati ai danni degli animali, è quello perpetrato alla tartarughina d'acqua, la creatura timida dall'inconfondibile colore verde, che da sempre abita le nostre case; economica, di piccole dimensioni, molto piacevole nell'aspetto, rappresenta una valida alternativa per il figlio che chiede un “animaletto” o per l'adulto che ha voglia di prendersi cura di un pet, ma senza grossi impicci.

Uno dei maltrattamenti più silenziosi e meno considerati ai danni degli animali, è quello perpetrato alla tartarughina d'acqua, la creatura timida dall'inconfondibile colore verde, che da sempre abita le nostre case; economica, di piccole dimensioni, molto piacevole nell'aspetto, rappresenta una valida alternativa per il figlio che chiede un “animaletto” o per l'adulto che ha voglia di prendersi cura di un pet, ma senza grossi impicci.

Viene così acquistata escludendo che abbia specifici bisogni, insieme ad una vaschetta di plastica colorata che, una volta riempita con due centimetri di acqua, farà bella mostra di se sul davanzale della cucina; e per finire, si è convinti che sarà sufficiente cambiare l'acqua ogni 2-3 giorni, cibarla con dei gamberetti essiccati e il gioco è fatto. O almeno così crede la gente.

In realtà non sanno che l'hanno destinata ad una terribile vita di stenti, perché non potrà mai stare all'asciutto, ma neppure nuotare, ignorando bellamente che nel giro di poco tempo si ammalerà di gravi patologie fino a morirne, a causa di una condizione lontanissima dalle sue necessità.

In natura la tartaruga d'acqua è un' animale che vive in acque ferme o poco mosse come quelle degli stagni e delle paludi, trascorre la maggior parte della vita nuotando, ma ha bisogno anche di posti asciutti e di sole, indispensabile per il carapace (la sua corazza); è attiva ad una temperatura compresa tra 10° e 37°C, mentre se si abbassa sotto i 10°C va in letargo sott'acqua, nascosta tra il fango. Ecco perché se la obblighiamo a vivere in una vaschetta, questa diventerà inesorabilmente la sua bara.

Considerato quindi che ha bisogno di acqua per nuotare, di una zona emersa per riposare e prendere il sole, oggi la soluzione ideale è l'acquaterrario, in vendita nei migliori negozi di articoli per l'acquariofilia. Se non si vuole spendere troppo, esiste anche una soluzione più economica, ma sempre di qualità: il “fai da te”.

Procuratevi un acquario usato ( proposto ormai a costi davvero bassi sui vari annunci economici) della capacità di almeno 30 litri, eliminate il coperchio, acquistate un pezzo di sughero, che diventerà la zona asciutta e fissatelo con del silicone ad una delle pareti della vasca; in questo modo le tartarughine avranno un facile accesso all'area asciutta e potranno godersi un meritato momento di relax. Inserite nell'acqua un termostato elettrico per mantenere la temperatura tra i 24°C ed i 27°C (a temperature troppo basse le tartarughine non si alimentano e deperiscono in breve tempo) e un filtro, esterno o interno, a seconda dello spazio e delle tasche, per scongiurare l'imputridimento dell'acqua ed eliminare gli odori sgradevoli.

Infine posizionate sopra la vasca una lampada a raggi UVB (da spegnere di notte), necessaria alla tartaruga per la sinterizzazione della vitamina D3 e per il corretto metabolismo del calcio e del fosforo. Potete anche coprire il fondo dell'acquario con della ghiaia, ma non troppo piccola, perché se ingoiata, potrebbe causare una costipazione intestinale.

Non vi resta quindi che riempire tre quarti della vasca, alloggiate i vostri ospiti e guardateli nuotare: rimarrete stupefatti dalla loro agilità e non sarà necessario essere Konrad Lorenz, per scorgere la loro soddisfazione. Altro che vaschetta con la palma.

Marco Bergamaschi

© RIPRODUZIONE RISERVATA