Captain Tsubasa Dream Team
Holly e Benji giocano su smartphone

Nessuna operazione nostalgia: Captain Tsubasa Dream Team è senza dubbio un riuscito mix fra le dinamiche del Fifa Ultimate Team e la spettacolarità dell’anime/manga Holly e Benji. Un prodotto che i fan cresciuti a “merenda ed Holly e Benji” apprezzeranno senza (o con poche) remore.

Piattaforma: Android e iOS

Genere: Calcio

Sviluppatore: Klab Games

PEGI: 3

Mentre i fan di Holly e Benji sono in attesa della nuova serie del cartone animato, prevista per aprile 2018 in Giappone (arriverà anche da noi, ma ancora non si sa quando), da qualche settimana su smartphone e tablet è arrivato il gioco ufficiale Captain Tsubasa Dream Team. Davvero una piccola perla (purtroppo un po’ grezza, poi vedremo perché) per gli amanti del manga e anime nato dalla penna di Yoichi Takahashi nell’ormai lontano 1981.

Il nuovo Captain Tsubasa Dream Team (uscito in Giappone il 13 giugno) è una sorta di mix fra un gioco manageriale di calcio (che ricorda un po’ il Fifa Ultimate Team di EA Sports) e un RPG, dove il giocatore, tramite l’accumulo della moneta di gioco, la Dreamball, può formare la sua squadra dei sogni con i personaggi del cartone/manga. Oltre, ovviamente, ad Oliver Hutton e Benji Price si potranno trovare tantissimi altri protagonisti del cartone animato che negli anni ’80 fece sognare tutti i bambini : il carismatico Mark Lenders, la fedele spalla di Holly, Tom Becker, i funambolici gemelli Derrick, Bruce Harper, Julian Ross, Philip Callaghan e tantissimi altri ancora.

Ci sono davvero tutti. L’unica pecca è che, anche se il gioco è completamente localizzato in italiano, i nomi dei giocatori sono quelli nipponici, quindi, ad esempio: Oliver Hutton sarà Tsubasa Ozora, Mark Lenders si chiama Kohiro Hyuga e così via. Ovviamente ogni giocatore viene raffigurato anche graficamente, quindi non sarà difficile riconoscere i propri beniamini. Anche il doppiaggio è in giapponese.

Tre le principali modalità di gioco: “Modalità storia” in cui si possono rivivere le vicende già viste anche nell’anime, dai campionati nazionali delle scuole medie fino ai mondiali giovanili passando per tutti i numerosi ritiri in terra europea; modalità “Eventi”, dove si può partecipare a partite, a tempo limitato (che comunque si ripresentano ciclicamente), spesso dedicate ad alcuni dei protagonisti del cartone. Ultima ma non meno importante la modalità multiplayer. Quest’ultima propone, a sua volta, due diverse opzioni: le partite “Serie” e quelle “Online. Le prima sono match asincroni in cui si dovrà giocare contro le squadre di altri giocatori per scalare una classifica globale, salendo dalla categoria D sino alla S. Gli incontri online, invece, sono classici match in rete, e anche in questo caso ci sono delle categorie in cui si può essere promossi e da cui si può retrocedere, ovviamente sempre in base alle prestazioni. Tutti i giocatori sono rappresentati su una carta con tanto di caratteristiche, abilità come tiri, passaggi o parate speciali, un livello e una sorta di classe (R, SR, SSR, e UR). Tutti i giocatori possono essere potenziati tramite speciali carte allenamento, mentre quelli più forti (gli SR e SSR) possono anche essere evoluti (in SSR e UR) tramite speciali oggetti reperibili solo in determinate partite.

Prima abbiamo parlato delle Dreamball come moneta di gioco. Vero, ma non è l’unica. In realtà – e questo aspetto è al tempo stesso punto di forza ma anche tallone d’Achille del gioco – ci sono tantissime valute in Captain Tsubasa Dream Team. Oltre alle Dreamball (grazie alle quali è possibile partecipare alle estrazioni di giocatori per migliorare la propria rosa) ci sono anche monete, medaglie e ticket utili per ottenere nuovi giocatori, potenziamenti o collezionabili con le estrazioni. Tutte queste valute possono essere conquistate giocando oppure acquistate tramite soldi veri con le micro-transazioni. Una tale quantità e varietà di monete di gioco si è rivelata un’arma a doppio taglio: se da un lato spinge inevitabilmente il giocatore a provare un po’ tutti i contenuti proposti, dall’altro crea un grandissimo senso di confusione, sopratutto nelle prime ore.

Ma come funzionano le partite? Non siamo di fronte ad un vero gioco di calcio come la versione mobile di Fifa, ma ad un’esperienza che si potrebbe definire “strategica”. La partita viene infatti rappresentata graficamente come nei vecchi Football Manager: un campo da calcio con 22 pallini a rappresentare i giocatori. Questi si muovono in maniera automatica e il giocatore può solo decidere quali azioni compiere quando un suo giocatore si trova a dover affrontare uno o più avversari; oppure può effettuare un passaggio o un tiro mentre il “giocatore-pallino” corre libero palla al piede . Un sistema di gioco che ricorda molto da vicino il gioco per NES “Captain Tsubasa” uscito nel 1988 e, proprio come allora, i problemi non mancano.

La chiave di volta delle partite è ovviamente rappresentata dagli scontri con i giocatori avversari: qui il giocatore, quando si trova in possesso di palla, può decidere se effettuare un uno-due, un passaggio ad un compagno vicino, dribblare, tirare in porta oppure – nel caso ne avesse a disposizione – sfruttare abilità speciali. Al contrario, quando il giocatore deve andare alla conquista della sfera le azioni consentite sono: blocco, intercetta o contrasto. Centrale, come già detto, la componente strategica poiché ogni calciatore non ha un’energia illimitata, e quindi Tiro della Tigre o dribbling funambolici (ma anche azioni normali) vano sfruttati solo nei momenti chiave della partita per poter portare a casa la vittoria.

L’esito di questi scontri è dettato dai freddi numeri che caratterizzano l’abilità del giocatore-carta (come già detto poco prima: livello e categoria). Quindi l’abilità del giocatore non conta nulla se tutto è già deciso sulla carta? Nì. Anche se l’esito di certe partite sarà praticamente già scritto, li giocatore può agire sull’atteggiamento in campo (difensivo, bilanciato, aggressivo), impostare diversi moduli tattici e, ovviamente, scegliere i giocatori giusti in base all’avversario. Scelte che, se fatte con cura ed equilibrio, permetteranno anche a squadre con meno giocatori “star” di vincere contro team sulla carta più blasonati. Insomma, un po’ come nel calcio vero.

Peccato che l’aspetto tattico di Captain Tsubasa Dream Team resti molto in superficie, ma siamo ottimisti che successivi aggiornamenti potranno migliorare la situazione. Un aspetto che ci ha lasciato letteralmente sbigottiti è inoltre l’impossibilità di sostituire giocatori a partita in corso, ma solo fra il primo e il secondo tempo. Una scelta di game design giustificata forse dalla frenesia delle partite, ma che lascia comunque con l’amaro in bocca.

Nessuna operazione nostalgia: Captain Tsubasa Dream Team è senza dubbio un riuscito mix fra le dinamiche del Fifa Ultimate Team e la spettacolarità dell’anime/manga Holly e Benji. Un prodotto che i fan cresciuti a “merenda ed Holly e Benji” apprezzeranno senza (o con poche) remore. Peccato per la marcata ripetitività del gameplay e una componente tattica solo abbozzata. Criticità che potrebbero tenere lontane le nuove generazioni o chi non è fan di Holly e Benji. Ma niente paura: ci penserà il reboot del cartone animato, in arrivo nei prossimi mesi, a fare “proseliti” fra i nuovi giovani.

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