Dirt Rally
A tutto gas sul fango

Con il nuovo capitolo della serie Dirt Codemasters torna a fare sul serio proponendo un modello di guida preciso e stimolante. Deludono un po’ grafica e contenuti.

Piattaforma: Xbox One, PlayStation 4 e PC

Genere: racing game

Sviluppatore: Codemasters

Produttore: Codemasters

Distributore: Kochmedia

PEGI: 3

Già sbarcato su PC lo scorso 7 dicembre, Codemasters porta il racing game Dirt Rally - nuovo capitolo della serie rally Dirt (quella che una volta si chiamava Colin McRae Rally) - anche su Xbox One e PlayStation 4. Non solo: la software house britannica coglie l’occasione per avviare la distribuzione della versione fisica per PC, finora disponibile solamente sulla piattaforma digital delivery Steam. Andiamo a scoprire come si comporta il nuovo rally game firmato Codemasters su console.

Una volta saliti a bordo di una delle vetture del parco auto offerto da Dirt Rally ci si rende immediatamente conto di quanto sia difficile, e al tempo stesso soddisfacente, tenere la strada. Questo non solo a causa dell’ottimo modello di guida - che è personalizzabile e può diventare molto severo disabilitando gli aiuti - ma perché il percorso presenta talmente tante variabili da mantenere in costante tensione il giocatore: tratti che diventano improvvisamente strettissimi e dove la vettura passa a malapena, fronde degli alberi che riducono la visibilità, piccoli massi, infide cunette laterali, dossi, buche, muretti, dirupi e tantissimi altri imprevisti.

Una chiave di lettura dell’esperienza di guida rally mai vista prima, capace di stimolare e sfidare il giocatore di continuo, il quale non è chiamato semplicemente ad occuparsi di una guida corretta e precisa ma ad interpretare nella maniera migliore il tipo di terreno che si trova ad affrontare. Il numero di tracciati non è impressionante, ma soddisferà comunque gli appassionati per la cura riposta dagli sviluppatori nel diversificare con attenzione i vari contesti ambientali.

A ciò si aggiungono penalità che bacchettano i giocatori più furbetti o meno bravi, ad esempio, quando si taglia abbondantemente in curva o quando ci si schianta contro il pubblico presente a bordo pista. Come già accennato in precedenza, il modello di guida offre un buon livello di personalizzazione ed è in grado di rendersi appetibile sia per i giocatori esperti e più esigenti in termini di simulazione che per il rallista virtuale meno scafato ma comunque in cerca di un prodotto non troppo arcade e semplicistico. Si può mettere mano a diversi parametri di guida, come launch control, ABS, ma anche il livello (da 1 a 5) dell’assistenza su controllo aderenza e stabilità del mezzo (lasciando i parametri di default si avrà un buon compromesso fra simulazione e divertimento).

Uno degli aspetti più interessanti di Dirt Rally è senza dubbio la presenza di un team, composto da un capo equipaggio – le cui abilità migliorano macinando chilometri – e altri collaboratori ingegneri che possono essere assunti per un tempo determinato e le cui skill innalzano il livello medio della squadra. Ma a cosa servono gli ingegneri? A riparare il mezzo, ovviamente. Fra una gara e l’altra, infatti, il giocatore è chiamato a decidere se sistemare o meno il proprio mezzo, ma questo non richiederà solamente un esborso economico ma anche un periodo di tempo pre-gara limitato. Dunque più il team è preparato e meno tempo impiegherà ad effettuare le riparazioni, e quindi più danni verranno riparati.

Lo sviluppo del team non è legato solo alla riparazione dei veicoli, ma anche al loro sviluppo. Non è infatti possibile potenziare l’automobile in maniera libera e autonoma, ma ogni mezzo ha un percorso di crescita prestabilito composto da diversi upgrade di motore, freni, turbo, riduzione peso e così via. Queste migliorie si attivano semplicemente utilizzando il mezzo, in maniera lineare e automatica. Un sistema decisamente alternativo, e quasi impercettibile agli occhi del giocatore che vede migliorare le prestazioni della vettura senza nemmeno rendersene conto. Forse non tutti apprezzeranno questa filosofia, ma è un modo indubbiamente efficace per mantenere il focus dell’esperienza sull’elemento che preme maggiormente gli appassionati di rally: la guida, nuda e cruda. Senza altre distrazioni.

La portata principale del menu di Dirt Rally è rappresentato dai campionati singolo giocatore, che si dividono a loro volta in tre macro aree: il tradizionale rally in solitaria - che rappresenta il cuore dell’esperienza - lo spettacolare hillclimb e i rallycross. Pur mancando la licenza ufficiale WRC nella disciplina rally (c’è invece per il rallycross), la sensazione di far parte di un campionato reale, credibile e in continua evoluzione non manca: il giocatore, infatti, comincia a gareggiare fra i dilettanti e, posizionandosi fra i primi tre ad ogni torneo, può salire di categoria fino ai professionisti.

Ogni competizione può essere affrontata con auto di annate o categorie differenti. Una scelta che convince solo a metà: se infatti la possibilità di prendere parte agli eventi con auto molto diverse fra loro offre un notevole diversificazione alla guida, al tempo stesso riduce la varietà dei mezzi in gara con un certo appiattimento dell’elemento sfida. Chiudono il cerchio gli eventi singoli e la modalità multiplayer online per il rally, nel quale si sfidano i tempi avversari raffigurati da ghost, e il rally cross, dove si gareggia in tempo reale contro altri giocatori.

EGO comincia a sentire il peso degli anni. Stiamo parlando del motore grafico che muove le fila di Dirt Rally, lo stesso che diede vita ai vari Grid e Dirt. L’impatto estetico del nuovo arrivato di casa Codemasters non è sgradevole, ma è nel complesso sottotono, tanto da sembrare un prodotto della precedente generazione. Fondali spogli, anonimi e paesaggisticamente ridondanti fanno il paio con effetti ambientali e particellari poco accattivanti. Migliora un po’ la situazione per quanto riguarda i modelli poligonali delle auto e la cura del manto stradale, ma pare evidente che Codemasters abbia voluto concentrarsi maggiormente su gameplay e fluidità piuttosto che sul look.

La capacità nel trasmetterà l’imprevedibilità del rally e un modello di guida preciso, stimolante e (quasi) simulativo fanno di Dirt Rally un prodotto consigliatissimo ai fan di questa disciplina sportiva, nonostante i pochi contenuti messi a disposizione e un comparto grafico non irresistibile.

Marco Locatelli

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