Forza Horizon 3:
l’Australia ti fa bella

Dopo le corse sulle romantiche strade di Francia e Italia, il videogioco di guida open-world firmato Turn10 e prodotto da Microsoft si sposta nella selvaggia quanto smisurata Australia. Un gioco bello da guidare e da ammirare.

Piattaforma: Xbox One e PC
Genere: Gioco di guida open-world
Sviluppatore: Turn10
Produttore/Distributore: Microsoft
PEGI: 3

Dopo le corse sulle romantiche strade di Francia e Italia, il videogioco di guida open-world firmato Turn10 e prodotto da Microsoft Forza Horizon (spin-off del più famoso Forza Motorsport) – giunto quest’anno al terzo capitolo – si sposta nella selvaggia quanto smisurata Australia. Una vastità rappresentata da una mappa di gioco generosa, il doppio rispetto a quella del predecessore. Ma Forza Horizon 3 non è solo più grande, ma anche più ricco e bello, anzi: bellissimo.

Forza Horizon 3 parte da quanto di buono visto nei primi due capitoli della serie con qualche perfezionamento. Il videogiocatore si trova all’interno di un contesto di gioco aperto, dove può girovagare a bordo del suo bolide a quattro ruote senza troppi pensieri. Ovviamente ci sono anche degli obiettivi, rappresentati da vari eventi ed attività secondarie proposte dal Festival automobilistico, da sempre il cuore pulsante dell’esperienza veicolata da Forza Horizon. C’è però una differenza sostanziale rispetto al passato: in Forza Horizon 3 non si partecipa passivamente alle gare e alle sfide del festival, ma è il giocatore stesso ad organizzarle – oltre ovviamente a parteciparvi – in quanto “capo del festival”. E ciò si riflette anche sul gameplay.

Sulla mappa sono presenti diverse gare che è possibile personalizzare modificandone i parametri come situazione meteorologica, numero di giri, orario e tipologia di automobili ammesse. Una volta creati gli eventi il giocatore deve anche parteciparvi per attirare fan al suo festival, e non solo: vincendo si ottengono soldi e punti esperienza. Ma la moneta principale di Forza Horizon 3, la benzina che dà letteralmente spinta al gioco, rimangono i fan. Questi ultimi rappresentano infatti la linfa vitale del festival, visto che permettono di espandere il sito della manifestazione (fino al livello 5), sbloccando nuove gare e attività secondarie, oppure inaugurare nuove location per altri festival.

La scelta di rendere il giocatore capo del festival e non più semplice partecipante è molto interessante dal punto di vista del coinvolgimento, dello sviluppo e presentazione dei contenuti, ma poco significativa sul fronte del gioco vero e proprio. In fin dei conti creare un evento ex novo non ci è sembrato così entusiasmante e le possibilità offerte in termini di personalizzazione non sono particolarmente articolate. Forse il problema è di natura fisiologica: quello che interessa al giocatore è scendere in pista e raggiungere il traguardo per primo, non creare una gara (quello è il lavoro degli sviluppatori). Una novità dunque che reputiamo più di forma che di sostanza, anche se – lo ripetiamo – si rivela un espediente molto valido nel declinare l’evoluzione ludica ed esperienziale dei contenuti.

Contenuti che – proprio come per le precedenti edizioni – sono copiosi, vari e sempre molto divertenti. Se si è amanti dei bolidi a quattro ruote, sarà quasi impossibile annoiarsi giocando a Forza Horizon 3. Siamo di fronte ad un prodotto frizzante, velocissimo nel proporsi sin dai primi minuti di gioco, che getta il giocatore in pista e lo mette di fronte a sfide e situazioni continuamente differenti fra loro. Ogni piccolo aspetto della bellissima Australia tratteggiata dai ragazzi di Turn10 fa parte di un meccanismo rodato e ben oliato, un insieme di ingranaggi che girano tutti verso la stessa direzione senza alcun tentennamento. Forza Horizon 3 non è un semplice racing game, ma un’esperienza di guida a 360 gradi in continua evoluzione. Ad esempio, sia mentre si affrontano gare che durante l’esplorazione libera azioni come derapate, salti, distruzione degli elementi dello scenario, guida pulita e altri comportamenti al volante generano dei punteggi che portano nelle tasche del giocatore bonus o premi istantanei. Ogni piccolo elemento di design si inserisce all’interno di un mosaico ludico perfetto e in cui nulla è lasciato al caso.

Non manca nemmeno una componente online, rivista rispetto al passato e che ci ha convinto. In qualsiasi momento il giocatore può comodamente accedere al menu per entrare nella modalità online, sempre caratterizzata da una fruizione libera e che offre oltre alle medesime gare del singolo giocatore altre sfide un po’ particolari, come vere e proprie battaglie di cattura la bandiera o duelli di velocità in rettilineo. Molto interessante anche la sfera social del gioco, sublimata dal sempre ottimo sistema dei Drivatar.

Per chi non avesse giocato al predecessore o a Forza Motorsport 5 e 6, i Drivatar sono una sorta di controparte virtuale del giocatore che corre sulle strade australiane di Horizon 3 anche quando quest’ultimo è offline. Il Drivatar non è però un pilota virtuale senz’anima, ma rispecchia lo stile di guida del suo alter ego in carne ed ossa. Quindi, per certi versi, è come se il giocatore fosse sempre presente all’interno del gioco, e ciò significa che nelle gare non ci troveremo di fronte anonimi bot gestiti dall’IA del computer (anche se è in parte è così), ma drivatar di amici e di altri giocatori. A rendere la presenza dei drivatar più incisiva e concreta nell’economia di gioco è la possibilità di assoldarne (o essere assoldati) fino a quattro per incrementare il numero di fan, punti esperienza e soldi. Altra possibilità per accumulare punti extra è entrare a far parte di un club. È presto per dirlo, ma pare che Forza Horizon 3 abbia trovato la formula giusta per inverdire il gioco di guida online, ormai da troppi anni privo di mordente e idee valide.

Ferrari o Lamborghini? O forse meglio un fuoristrada? L’eterogenea morfologia di Forza Horizon 3, che passa dal deserto dell’Outback alle stradine nascoste fra i grattacieli di Surfers Paradise passando per i tornanti della selvaggia Rainforest, mette il giocatore nella condizione di dover scegliere il mezzo giusto a seconda del contesto. Ovviamente non ci sarà alcun limite in tal senso, e si sarà comunque liberi di guidare una Ferrari Maranello sulle dune del deserto australiano o un potente fuoristrada nelle viuzze cittadine. Con tutti i pro e i contro del caso, ovviamente. Il parco macchine di Forza Horizon 3 è però talmente vasto e ricco di possibilità che difficilmente ci si affezionerà troppo ad un mezzo. Gli amanti dell’estetica troveranno pane per i loro denti visto che è presente un completo editor per personalizzare la carrozzeria dei propri gioielli a quattro ruote, con aerografie, minigonne, spoiler, cerchi e tanto altro ancora. Ogni livrea creata potrà inoltre essere condivisa con gli altri giocatori e votata. Seppur in maniera meno approfondita rispetto al design, è possibile migliorare anche le prestazioni del mezzo tramite un sistema di potenziamento personalizzato o automatico.

Forza Horizon 3 non ha alcuna velleità simulativa essendo stato concepito come un gioco di guida arcade, ma chi volesse un’esperienza più complessa e strutturata può disattivare una serie di aiuti, come i controlli di trazione e stabilità, la traiettoria consigliata o la frenata assistita. Anche l’abilità dei drivatar può essere modificata. Chiudiamo la nostra analisi con l’aspetto grafico: gli scorci e i panorami che è possibile ammirare nella bellissima Australia disegnata da Turn 1o è qualcosa di unico, che da solo vale il prezzo del biglietto (in questo caso, del gioco). Anche le automobili sono tutte perfettamente riprodotte, sia esternamente che internamente, e rese ancora più spettacolari da giochi di luce, riflessi sulle carrozzerie, effetti climatici da mozzare il fiato e skyline da cartolina. Forza Horizon 3 è davvero una meraviglia da giocare quanto da vedere.

Chi ama le quattroruote non può che acquistare questo Forza Horizon 3 ad occhi chiusi. Interessante anche se senza un vero impatto sul gameplay la scelta di mettere il giocatore nei panni dell’organizzatore del festival, che è l’unica piccola critica che ci sentiamo di muovere nei confronti di un prodotto completissimo, ricco di contenuti e graficamente eccezionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA