La Terra di Mezzo
L’ombra di Mordor

Monolith fa centro, e confeziona il migliore adattamento videoludico sull'universo de Il Signore degli Anelli.

Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One e PC (21 novembre su PS3 e Xbox 360)

Genere: action-adventure

Sviluppatore: Monolith Production

Produttore/Distributore: Warner Bros. Interactive Entertainment

PEGI: 18

Grazie al film-kolossal Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, l'immaginifico mondo fantasy scaturito dalla straordinaria penna dello scrittore britannico J.R.R. Tolkien ha raggiunto tutti. Difficile trovare una persona che non abbia mai sentito parlare di Frodo Baggins e della sua epica avventura. In questi anni, i giganti dell'industria videoludica - Electronic Arts su tutti - non hanno perso occasione per cavalcare l'onda e proporre titoli dedicati all'universo tolkieniano, senza mai però raggiungere i livelli qualitativi di libri e film. Almeno fino ad oggi.

Quasi in punta di piedi, i ragazzi del team Monolith, con la collaborazione di Warner Bros (che nel 2009 ha acquistato i diritti dell'universo tolkieniano da Electronic Arts), si sono messi all'opera su La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor, un action-adventure ambientato a Mordor che sembra avere tutte le carte in regola per portare le produzioni videoludiche legate al Signore degli Anelli su standard mai visti prima.

L'ombra di Mordor è ispirato all'universo fantasy della Terra di Mezzo, temporalmente inserito fra lo Hobbit e il Signore degli Anelli, ma presenta un contesto narrativo e protagonisti del tutto inediti. Il giocatore veste i panni di Talion (esteticamente simile a Sean Ben nei panni del gondoriano Boromir), un ramingo di Gondor a guardia del Cancello Nero di Mordor. Nell'incipit dell'avventura, lui e la famiglia vengono trucidati da alcuni orchi dell'esercito di Sauron, ma il ranger torna immediatamente in vita poiché il suo corpo viene posseduto post mortem dallo spirito di un misterioso elfo che non ricorda nulla del suo passato.

Talion, grazie alla seconda possibilità concessagli dai poteri dello spirito elfico, decide allora di vendicare la morte della sua famiglia. Gettando le basi della trama sulle solidissime fondamenta dell'universo tolkieniano, L'Ombra di Mordor tiene incollato il videogiocatore dall'inizio fino ai titoli di coda, senza soluzioni registiche da premio Oscar ma sfruttando in maniera semplice e intelligente le possibilità narrative offerte dalla Terra di Mezzo.

Dal punto di vista del gameplay, il titolo firmato Monolith è un action open world che ricorda molto da vicino la serie Assassin's Creed. Il giocatore potrà muoversi liberamente all'interno del mondo di gioco - in questo caso le terre di Mordor - proprio come faceva Ezio: scalare torri, pareti rocciose, andare a caccia di bestie feroci e, ovviamente, accedere alle missioni principali e secondarie con le medesime dinamiche di AC. Anche il combat system, nelle movenze e in alcune meccaniche, è molto simile a quello del titolo Ubisoft (e anche alla serie Batman Arkham). Scavando però più a fondo, ci si rende conto che in realtà L'Ombra di Mordor è un prodotto originale e unico, che con Assassin's Creed condivide evidentemente alcune scelte di game design ma è molto più di un semplice clone.

A tenere compagnia a Talion ci saranno una miriade di uruk (simili agli uruk-hai di Saruman visti ne Il Signore degli Anelli), le unità dell'esercito di Sauron, orchi d'elite molto più grossi e potenti di quelli ordinari. Per raggiungere il suo scopo ed ottenere la tanto agognata vendetta, Talion non dovrà semplicemente completare la campagna ed eliminare i «super orchi» in maniera disorganizzata, ma studiare le gerarchie dell'esercito orchesco di Mordor e mandare letteralmente in tilt l'organizzazione militare eliminando capitani e comandanti. Il modus operandi non sarà però semplice poiché i capitani sono molto più forti dei loro sottoposti. Tuttavia, il giocatore potrà scoprire i loro punti deboli e forti assorbendo (grazie ai poteri dello spirito) informazioni dalla mente di alcuni orchi o da altri capitani, e quindi sfidarli con maggior possibilità di successo. Gli orchi non sono semplici vittime sacrificali, ma pedine fondamentali dell'ecosistema di gioco, inseriti all'interno di un complesso sistema militare dinamico e in continuo mutamento: una volta eliminato un capitano, infatti, questo viene sostituto da un altro uruk che, con il passare del tempo, può essere promosso, venire eliminato da un altro capitano, diventare la guardia del corpo di un comandante e così via.

Al fine di raggiungere il suo scopo, il buon Talion ha a disposizione poteri sensazionali provenienti dallo spirito elfico che risiede nel suo corpo. Con l'eliminazione di semplici orchi, capitani o portando a termine le missioni e altre attività collaterali, Talion accumula punti esperienza e punti potere necessari per potenziare abilità e caratteristiche. Con il passare del tempo e l'accrescere dei poteri, il combat system diventerà un vero e proprio spettacolo coreografico, tanto da giocare quanto da vedere, con numerosissime animazioni di finisher e colpi speciali. Talion dispone di tre armi, che ne definiscono i diversi stili di combattimento: l'arco, per agire da lontano, il pugnale, per eliminare gli orchi di soppiatto; oppure la spada, con la quale fare strage di uruk senza andare troppo per il sottile. Purtroppo non esiste un sistema di loot vero e proprio, ma ogni volta che un capitano uruk viene eliminato questo rilascia una runa da usare per potenziare le tre armi in possesso.

Non stupisce, ma è comunque di buona fattura il comparto grafico. Numerosi i modelli poligonali degli orchi semplici, mentre quelli di capitani e comandanti sono ottimamente caratterizzati e ben diversificati fra loro. Degna di nota la ricostruzione delle terre di Mordor, capace di restituire le medesime atmosfere respirate nei film di Jackson. L'unica nota dolente dell'avventura è da ricercare nella poca varietà dell'ambiente di gioco, limitata se paragonata ad Assassin's Creed o altri congeneri.

La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor è un titolo di qualità, divertente, ricco di attività da svolgere, e che grazie alla meravigliosa licenza di cui dispone riesce a farsi apprezzare ancora di più. Siamo convinti nel dire che questo è senza ombra di dubbio il miglior videogioco sull'universo tolkieniano mai realizzato sinora.

Marco Locatelli

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