Nuovi studi sulla sigaretta elettronica
«Dopo è più facile passare a quella vera»

Secondo ricerche inglesi e statunitensi, le probabilità di cedere alle «bionde»triplicano o quadruplicano.

I gesti sono gli stessi, l’esperienza sensoriale ugualmente appagante, possono dare dipendenza e attivare gli stessi meccanismi comportamentali: per questo i ragazzi che provano le sigarette elettroniche, anche se non a rischio di fumare, spesso finiscono col passare alle sigarette vere.

Una probabilità che può triplicarsi come hanno dimostrato alcuni studi americani e inglesi, la cui revisione è descritta da Costantino Panza, pediatra dell’Associazione culturale pediatri (Acp), in un articolo pubblicato sui QuaderniAcp. Un recente studio fatto negli Stati Uniti, su una popolazione di 14-30 anni, ha mostrato infatti che per chi usa la sigaretta elettronica, anche saltuariamente c’è una probabilità del 30.4% di iniziare a utilizzare le sigarette, rispetto al 7.9% di chi non le ha mai utilizzate.

«Nel caso dello studio americano il rischio di passare alle sigarette triplica, mentre in quello inglese è aumentato di quattro volte», spiega Panza. Lo svapo, scrive il pediatra, «è un forte predittore del successivo uso della sigaretta, un fattore di rischio indipendente da altri fattori noti come l’abitudine al fumo di amici, familiari, la ricerca di sensazioni emozionanti o il piacere di correre dei rischi».

In Italia, lo svapo è percepito come «esente da danni alla salute dal 53% della popolazione, mentre solo il 17,3% segnala la possibilità di rischi legati alle e-cig - continua Panza - Percentuale che ci mette agli ultimi posti in Europa sulle conoscenze dei possibili rischi, soprattutto per la fascia più vulnerabile della popolazione, gli adolescenti». A questa età la errata consapevolezza sulla salute e la pubblicità potrebbero essere fattori determinanti per l’iniziazione alla sigaretta elettronica.

Ma oltre a marketing e scarsa consapevolezza, ci sono altri elementi che possono facilitare il passaggio dalla sigaretta elettronica a quella vera. L’uso della e-cig di fatto imita quello della sigaretta tradizionale, dalla gestualità della mano all’inalazione nei polmoni ed espirazione, anche con liquidi senza nicotina. «Il passaggio dallo svapo al fumo di sigaretta è un atto che si può definire spontaneo», commenta ancora Costantino Panza. Inoltre «l’aspirazione di aerosol con nicotina può portare ad una forma di dipendenza». Le sigarette elettroniche di seconda generazione riescono infatti a far raggiungere i livelli di nicotina nel sangue in modo simile a quello delle sigarette tradizionali, e indurre livelli di soddisfazione e dipendenza che finiscono col favorire l’assunzione di nicotina in altre modalità, quella appunto delle sigarette.

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