Rainbow Six Siege:
la tattica non è acqua

Di fronte ad un panorama sempre più cannibalizzato da sparatutto in prima persona frenetici e sviluppati con lo stampino, Rainbow Six Siege è una piacevole «voce fuori dal coro». Ma saremo di fronte al capitolo indimenticabile tanto atteso dai fan?

Piattaforma: PC, Xbox One e PlayStation 4
Genere: Sparatutto tattico
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Produttore/Distributore: Ubisoft
PEGI: 18

Tom Clancy’s Rainbow Six è una delle serie di sparatutto tattici più amate dai videogiocatori. Dopo una parentesi promozionale piuttosto importante, Ubisoft porta sugli scaffali dei negozi il nuovo capitolo Rainbow Six Siege, il primo per questa generazione e che – almeno dalle premessa – sembra possa regalare tante soddisfazioni agli amanti del genere. Le incognite non mancano, come l’assenza di una campagna single player e un comparto tecnico mediocre.

Come da tradizione, il giocatore dovrà affrontare la minaccia terroristica nei panni di un agente speciale, andando a recuperare o proteggere ostaggi, disinnescare bombe o liberare semplicemente l’area dalla presenza dei criminali. Il tutto – trattandosi di uno sparatutto tattico – facendo attenzione ad ogni singolo movimento, a ricaricare l’arma al momento giusto e a sfruttare i vai gadget strategici come le bombe allucinogene o i droni.

Pur non essendoci una campagna singolo giocatore, Rainbow Six Siege propone al giocatore due modalità single player: Simulazione e Caccia ai terroristi. Simulazione è una sorta di tutorial composto da dieci missioni utili per impratichirsi on le meccaniche di gioco e che, tutto sommato, offrono una discreta varietà di situazioni (anche se sono minate da un’intelligenza artificiale dei nemici troppo altalenante). Caccia ai terroristi è una modalità affrontabile sia in cooperativa che offline e chiede al giocatore di scovare ed eliminare i terroristi collaborando in maniera intensa e costante con i propri compagni. Una modalità molto riuscita e che rispecchia in maniera cristallina l’anima ludica della serie Rainbow Six, soprattutto se giocata con un gruppo di amici affiatati.

Il multiplayer, invece, propone una sola modalità di gioco in cinque contro cinque. La partita è divisa in due round attacco e difesa. Come difensori si deve difendere la zona o un ostaggio mentre come attaccanti l’obiettivo è ovviamente quello di studiare un attacco efficace con i compagni di squadra. Prima di dare il via alle ostilità, c’è una fase preparatoria di 45 secondi durante i quali i difensori preparano le difese e gli attaccanti cercando la posizione degli avversari tramite piccoli droni. Ovviamente ogni scelta va presa in complementarietà con gli altri membri del team mentre i lupi solitari avranno vita molto breve. Purtroppo la presenza di tre sole modalità di gioco è il più grande limite di Rainbow Six Siege, ma si spera successivi DLC portino qualche nuovo contenuto.

Il giocatore può prendere parte alle missioni come una comune recluta, ma accumulando punti esperienza è possibile sbloccare altri operatori di cui vestire i panni con armamentari e gadget unici, dal cecchino al medico passando per l’esperto delle armi chimiche. La presenza di questi agenti incrementa indubbiamente la longevità e la varietà di gioco, ma solo alcuni di questi si rivelano realmente utili sul campo di battaglia. A dispetto di quanto mostrato nei mesi scorsi Rainbow Six Siege offre un comparto tecnico non all’altezza delle aspettative con scenari poveri di dettagli, modelli poligonali basici e una gestione delle luci poco convincente. Ad aggravare la situazione ci pensano dei server ballerini e una serie di fastidiosi bug.

Di fronte ad un panorama sempre più cannibalizzato da sparatutto in prima persona frenetici e sviluppati con lo stampino, Rainbow Six Siege è una piacevole «voce fuori dal coro». Purtroppo – anche (ma non solo) per via di lacune tecniche e contenutistiche - non siamo di fronte al capitolo indimenticabile che i fan attendevano, ma se giocato in compagnia di amici fidati il nuovo pargolo targato Ubisoft saprà regalare un’esperienza tattica di qualità.

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