Roncalli e «L'arte
dell'incontro»

Venerdì 25 ottobre alle 18 presso la Sala Barbisotti del Centro di Formazione Ubi Banca in via Flli Calvi, 9 a Bergamo si terrà la presentazione del volume «L'arte dell'incontro. Angelo Giuseppe Roncalli Rappresentante Pontificio a Sofia», di Lorenzo Botrugno, Marcianum Press.

Venerdì 25 ottobre alle 18 presso la Sala Barbisotti del Centro di Formazione Ubi Banca in via Flli Calvi, 9 a Bergamo si terrà la presentazione di un libro dedicato all'arte diplomatica di Papa Giovanni. Si tratta del volume «L'arte dell'incontro. Angelo Giuseppe Roncalli Rappresentante Pontificio a Sofia», di Lorenzo Botrugno, Marcianum Press.

Affiancheranno l'autore Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa e Vatican insider e monsignor Carlo Mazza, vescovo di Fidenza; introduce e modera Massimo De Leonardis, Ordinario di Storia delle Relazioni e delle Istituzioni Internazionali e Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il volume di Lorenzo Botrugno, edito da Marcianum Press, è il frutto di un'ampia ricerca condotta presso gli archivi della Santa Sede e del Ministero degli Affari Esteri italiano. Validamente introdotto dalla prefazione di Mons. Loris Francesco Capovilla, analizza l'opera di Angelo Giuseppe Roncalli in Bulgaria, dove fu Visitatore (1925-1931) e Delegato apostolico (1931-1934).

Senza preparazione né incarico diplomatico, il futuro Giovanni XXIII si ritrovò intermediario tra Papa Pio XI e Boris III: il sovrano bulgaro mirava a sposare con rito cattolico la Principessa Giovanna di Savoia, senza d'altra parte impegnarsi nella promessa di battezzare ed educare cattolicamente la prole e di non reiterare lo sposalizio nella Chiesa ortodossa.

Tra intrighi di corte, promesse disattese e solenni proteste papali, la figura del prelato bergamasco si distinse per aver saputo mantenere rapporti amichevoli con la Coppia Reale senza modificare le posizioni di fondo della Chiesa. Ben descrive il suo stile, significativamente definito “diplomazia pastorale”, quanto Roncalli stesso riferì al Primo Ministro bulgaro nel 1933: «Ella sa che io non ho dietro a me né cannoni, né trattati commerciali, né interessi politici o finanziari contro la Bulgaria: ma sono un umile servo del sovrano più pacifico del mondo che però è depositario di una dottrina e di una disciplina che valgono più di ogni potenza materiale e sono infrangibili. Nessuno può dubitare che io le parli con amore sincero per la Bulgaria».

Al centro dell'interesse dello studio sta poi il rapporto con gli ortodossi: pur senza alcuna anticipazione ecumenica, Roncalli seppe lasciar da parte quel che divide e ricercare quel che unisce nella carità e nella preghiera.

Talune sue aperture nei confronti dei non cattolici, immediatamente stigmatizzate da Roma, erano d'altronde aderenti alla Tradizione, funzionali cioè a creare contatti per affrettare il ritorno dei dissidenti all'unica vera Chiesa, quella cattolica.

Seppe comunque aprire «inaspettati orizzonti di fraternità tra i cristiani e di dialogo con tutti», come ebbe a dire Papa Benedetto XVI in occasione del 50° anniversario dell'elezione al Soglio Pontificio del Beato Giovanni XXIII.

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