Bologna, la magia dei libri
Parlano ai piccoli. E ai grandi

Niente è mai come sembra nei corridoi della Bologna Children Bookfair la Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna: come accade nel romanzo di Lewis Carroll «Alice nel Paese delle Meraviglie» di cui si festeggia quest’anno il 150° anniversario, fantasia e realtà si mescolano con esiti imprevedibili, in un caleidoscopio di forme e colori.

Abbiamo scelto tra le molte novità presentate negli stand i 7 libri illustrati (a nostro giudizio) più belli. Libri capaci di parlare al cuore di tutti, non solo dei più piccoli.

L’ALBERO AZZURRO
«C’era una volta un gigantesco albero azzurro al centro di una città. Era così grande che i suoi rami attraversavano le case. Tutti lo amavano. Tutti eccetto il re, che ne era invidioso…». L’albero azzurro, nell’albo illustrato dell’autore iraniano Amin Hassanzadeh Sharif (Edizioni Kite, pp.32, euro16), è una potente metafora della libertà. È un albero che cresce senza vincoli, i suoi rami si estendono ovunque, oltrepassano muri, porte e finestre. È amato da tutti, porta con sé bellezza e purezza, e proprio per questo il potere non lo sopporta: vuole estirparlo. L’autore riesce a catturare perfettamente la stagione che stiamo vivendo: la minaccia del totalitarismo e degli estremismi, la violenza, la guerra. E alla paura risponde con l’amore, la speranza, la capacità dell’albero azzurro di rigenerarsi sempre e comunque. Amin Hassanzadeh Sharif usa un linguaggio estetico raffinato, dai suggestivi accenti pittorici, che si accompagnano a un testo essenziale, semplicissimo, adatto anche ai più piccoli.

IL BARBARO
Renato Moriconi è un fuoriclasse dell’illustrazione: trentacinquenne, brasiliano, ha già all’attivo un invidiabile curriculum di premi. Tutti meritatissimi, e basta guardare per comprenderlo: i suoi disegni sono così forti che non hanno bisogno di parole. Si era già visto in «Telefono senza fili» (Gallucci) il suo primo albo pubblicato in Italia l’anno scorso. «Il barbaro» (sempre Gallucci, pp.48, euro 19), appena uscito, è davvero un gioiellino: alto e stretto, molto insolito, il formato. La copertina mostra un valoroso guerriero che cavalca a cavallo delle pagine…oppure…offre già una chiave di interpretazione della storia, che però non sveliamo per non rovinare la sorpresa. È bello seguire questo guerriero coraggioso che affronta sul suo fiero destriero, a testa alta, gli ostacoli più incredibili: serpenti, ciclopi, giganti, una pioggia di frecce, piante carnivore…Tutte dipinte a colori vivaci e un tocco acquarellato. La storia si inventa e si reinventa, seguendo accenti classici, quelli che lo stesso autore suggerisce, e lasciando liberi i sogni.

C’ERA UNA VOLTA UNA BAMBINA
In copertina ecco il lupo e la bambina vestita di rosso. Il rischio più grande è considerare «C’era una volta una bambina» di Giovanna Zoboli, con le illustrazioni dell’autrice polacca Joanna Concejo (Topipittori, pp.64, euro 20) come «l’ennesima versione di Cappuccetto Rosso». Potrebbe esserlo, e l’immaginario che richiama è proprio quello, quella storia che ciascuno sa, quella che mille volte è stata raccontata. Ma le due autrici seguono invece un sentiero narrativo del tutto diverso, freschissimo: parlano di una bambina che cresce, diventa donna, segue il suo destino camminando da sola. Una bambina di oggi, anche se le illustrazioni e il ritmo del racconto hanno radici profonde nella tradizione popolare. E il lupo diventa compagno di giochi, complice, innamorato, legato alla bambina da un filo rosso, che il cacciatore e la nonna, incapaci di controllare l’ansia, a un certo punto tagliano, per strappargli via le parole che i due, di nascosto, hanno condiviso. L’albo è poetico ed evocativo, ha molti livelli di lettura. Richiama la saggezza delle leggende popolari, con una punta impertinente e ironica che sfugge alla catalogazione. Le illustrazioni saziano lo sguardo con una sapiente abbondanza di particolari, come in un complesso ricamo a punto erba e punto croce.

LA NONNA ADDORMENTATA
Ha una folta capigliatura bianca «La nonna addormentata» di Roberto Parmeggiani e Joao Vaz de Carvalho (Kalandraka, pp. 40, euro 14). Ha gli occhi chiusi, le guance rosse e un bel sorriso. Sembra proprio una principessa che aspetta il bacio del principe azzurro. Il tema che gli autori hanno scelto di affrontare è difficilissimo: il momento in cui bisogna dire addio ai propri nonni. Ma il tono è dolcissimo, e il continuo parallelo con la fiaba della bella addormentata gli dà leggerezza. A raccontare è un nipotino: sua nonna dorme sempre, da un mese, e lui ogni giorno va a tenerle compagnia e le legge un libro, così come lei in passato ha fatto tante volte con lui. Prima di addormentarsi la nonna ha fatto «tante cose strambe»: gli ha chiesto di scappare con lei sulla luna, ha strappato i fiori del giardino per metterli in una zuppa. Il nipotino sta vicino alla nonna addormentata, si dice che un giorno farà «la pasta al pomodoro più buona del mondo, come la faceva lei». E quando un giorno il letto rimane vuoto, pensa che sia arrivato il principe e l’abbia rapita, e ora «vola in alto con gli aquiloni, nuota nel profondo del mare. Beve un sacco di limonata e prepara tonnellate di pane». Il libro non offre risposte, ma molta dolcezza, con immagini e parole che possono dare forma a emozioni e paure inespresse. Si può dire tutto, ma ci vogliono le parole (e le immagini) giuste: queste lo sono.

SE FOSSI MATISSE
Come mai un pittore usa proprio alcuni colori e non altri? Perché disegna alberi e nature morte? Sono domande che possono nascere in un bambino davanti a un quadro. «Se fossi Matisse» di Patricia MacLachlan (Mottajunior pp.48, euro 12) risponde con un albo davvero speciale, che racconta l’infanzia di Henri Matisse. L’autrice ha tentato di immergersi nell’ambiente in cui il pittore è cresciuto, di immedesimarsi nel suo sguardo, di cogliere profumi, colori e particolari della sua casa, nella grigia cittadina del nord della Francia in cui abitava. Lui stesso ha raccontato di aver imparato dalla madre il senso del colore: lei dipingeva piatti, gli lasciava mescolare i colori, tappezzava la casa di drappi a tinte forti. Anche le illustrazioni di Hadley Hooper, molto eleganti, con uno stile un po’ anni Cinquanta, richiamano molti elementi delle opere di Matisse. Una storia che diventa un inno alla creatività, getta uno sguardo intimo e curioso nella vita di un artista, offre immagini preziose e frammenti di sogni ai piccoli che si chiedono continuamente «che cosa farò da grande».

SONO ARRIVATO IN RITARDO PERCHE’…
I bambini che arrivano spesso in ritardo sono anche molto fantasiosi. Ma la fantasia è un modo per compensare il ritardo…Oppure è il ritardo l’infallibile indizio che rivela quali bimbi hanno sempre la testa fra le nuvole? «Sono arrivato in ritardo perché…» (Rizzoli, pp. 36, euro 13) ci lascia nell’incertezza: gli autori Davide Calì e Benjamin Chaud costruiscono uno spassosissimo catalogo di scuse, talmente inverosimili che qualcuno deciderà di usarle per davvero. O di regalare il libro alla maestra, giusto per farsi perdonare. Una volta le formiche giganti si mangiano la colazione, un’altra volta, strada facendo, il malcapitato protagonista deve fare i conti con malvagi ninja, un gorilla, misteriosi uomini talpa, una ragnatela gigante, e molto altro ancora. Il testo è ritmico, avventuroso, divertente. Le illustrazioni, in stile vintage, a doppia pagina, accattivanti e dettagliatissime, seguono perfettamente lo spirito del racconto. Adatto a ritardatari di tutte le età.

MIO FRATELLO È UN ANIMALE
È dedicato ai più piccoli «Mio fratello è un animale» di Silvia Bonanni (Il Castoro, pp.32, euro 15,50). Al centro ci sono i dispetti tra fratelli. «Mio fratello - dice la piccola protagonista - a volte è così dispettoso che assomiglia a un animale». Così quando la maestra le chiede di scrivere un tema sulla sua famiglia, la scelta del soggetto è inevitabile. Nell’albo lo svolgimento segue un andamento imprevedibile e divertente, che si sviluppa in doppie pagine illustrate a colori vivaci con alette da sollevare, fino a comporre un insolito zoo domestico in cui ci sono pecore, castori, pavoni e lumache. Tutti animali che hanno, comunque, una forte carica di simpatia. Illustrato con un segno semplice, vivace e immediato, è un libro ideale per sdrammatizzare i piccoli litigi e risolverli con un sorriso.

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