Dalla Bassa riaffiora il lago Gerundo
Un libro lo racconta, tra storia e leggenda

Il volume «Lago Gerundo tra storia e leggenda», scritto dal collega Fabio Conti, sarà presentato domenica 13 novembre, alle 18, alla libreria Ibs+Libraccio di via XX Settembre 93 a Bergamo.

Ma è mai esistito il leggendario lago Gerundo? Certamente sì, dice la storiografia più recente, a differenza di quella di qualche decennio fa che preferiva confinare lo specchio d’acqua padano tra le leggende che i contadini della Bassa amavano raccontare ai pargoli durante le lunghe sere ante-televisive, passate attorno al fuoco e ai resti di polenta. Esso «doveva apparire, nelle stagioni meno calde, come una vasta distesa di acqua, a tratti stagnante, con l’orizzonte che andava a mescolarsi in una spettrale nebbia».

Fabio Conti, nostro collega all’«Eco di Bergamo», cronista scrupoloso, ha raccolto in un volume («Lago Gerundo tra storia e leggenda», Edizioni Meravigli, pagine 160, euro 17) che è già un buon successo in libreria tra le pubblicazioni locali, una mole davvero notevole di informazioni e anche di osservazioni di prima mano che tracciano finalmente un quadro ampio e piuttosto credibile di questo oggetto geografico, che a ben vedere modifica completamente la percezione che un bergamasco può avere della sua provincia.

Perché il lago Gerundo rompe l’idea di una continuità indistinta della nostra Bassa, propone uno specchio d’acqua piuttosto vasto non scavato - come il Maggiore o il Lario e il Sebino - tra le Alpi ma steso come un grosso e tiepido acquitrino tra Adda, Serio e Po, esposto alle esondazioni dell’Adda e del Serio.

Il libro sarà presentato domenica 13 novembre, alle 18, alla libreria Ibs+Libraccio di via XX Settembre 93 a Bergamo (ingresso libero). Sarà presente l’autore, che dialogherà con il collega de Il Giorno, Gabriele Moroni.

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