«I famosi ignoti»
di Paolo Aresi

Ma chi sono «I famosi ignoti» ai quali Paolo Aresi dedica il suo nuovo libro? Sono i bergamaschi che furono importanti, in certi casi delle star dei loro tempi e che poi sono stati dimenticati. Perlomeno, dalla maggior parte delle persone.

Ma chi sono «I famosi ignoti» ai quali Paolo Aresi dedica il suo nuovo libro? Sono i bergamaschi che furono importanti, in certi casi delle star dei loro tempi e che poi sono stati dimenticati. Perlomeno, dalla maggior parte delle persone.

Soprattutto, sono diventati nomi di strade e di piazze: Lorenzo Mascheroni, Maironi da Ponte, Giovanni Legrenzi... In questo libro incontriamo venticinque personaggi, ognuno ripreso in un momento particolare della sua esistenza. Ognuno di loro è protagonista di un racconto. Il libro è stato presentato nella libreria Feltrinelli di via XX settembre, in città, presenti l’autore, Orazio Bravi, per tanti anni direttore della biblioteca Mai, Giorgio Gandola, direttore de L’Eco di Bergamo. Sergio Beretta, esperto di storia locale.

Proprio sul nostro giornale sono apparsi per la prima volta i racconti che l’editore Bolis ha raccolto nel libro (190 pagine, 16 euro). Durante la presentazione, l’attore Maurizio Tabani leggerà alcuni brani. Il libro si apre con Alberto da Prezzate, vissuto nell’XI secolo, cavaliere che decise di cambiare vita, che andò pellegrino nel grande monastero di Cluny, in Borgogna e che quando tornò nella sua terra decise di fondare un monastero, il monastero benedettino di Pontida. Il racconto di Alberto è venato di nostalgia.

Si legge: «... Eppure in queste sere, dopo il tramonto del sole, qui nella mia cella guardo le colline di Borgogna e mi tornano in mente le colline delle mie parti, rivedo i boschi del Monte Canto e il borgo di Prezzate. La mia famiglia. Mio padre Ariprando, nobile longobardo...».

Venticinque personaggi, venticinque tra musicisti, pittori, scienziati, uomini d’arme e di chiesa... Mosè del Brolo che nel XII secolo divenne consigliere dell’imperatore d’Oriente Giovanni Commeno, Paolina Secco Suardo che nel Settecento andò a Parigi e incontrò Voltaire che la apprezzò per le sue poesie, Clara Maffei, la migliore amica di Giuseppe Verdi, nel cui salotto fiorì il Risorgimento. Gian Paolo Cavagna, pittore del Seicento, che racconta: «C’è soltanto la roggia che scorre stanotte oltre questa finestra spalancata e non ci sono carretti e non ci sono straccioni sebbene la notte sia dolce per chi dorme per strada. Mi piacerebbe uscire sotto questa luna e superare la porta di Osio e andare per la campagna magari in sella a un cavallo grigio come un cielo di temporale...».

Paolo Aresi è scrittore e giornalista de L’Eco di Bergamo. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1987, «Oberon, l’avamposto fra i ghiacci». Nel luglio scorso di Paolo Aresi è apparsa una antologia «Il villaggio di Marte», pubblicata da Delos Books che raccoglie dieci racconti fantastici e fantascientifici.
P. D. M.

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