«La casa
trasparente»

È una mattina di giugno come tante, fuori c’è il sole. Suona la sveglia, sono le sette, Ilaria e Paolo decidono di dormire ancora per qualche minuto. Nella quiete domestica, però, imprevista, ineluttabile, nel giro di pochi minuti si affaccia la morte.

È una mattina di giugno come tante, fuori c’è il sole. Suona la sveglia, sono le sette, Ilaria e Paolo decidono di dormire ancora per qualche minuto. Nella quiete domestica, però, imprevista, ineluttabile, nel giro di pochi minuti si affaccia la morte. Incomincia così «La casa trasparente» (Cairo), romanzo di esordio della giornalista Sabina Spada. Il resto scorre come un sospiro denso d’emozione. Ilaria, rimasta sola a 38 anni con la figlia Chiara di 2, deve trovare ogni giorno un motivo per sopravvivere. Nel racconto, lucido ed efficace, sotto la superficie del dolore vibra sempre la vita, capace di riempirsi inaspettatamente di senso, anche nei momenti più difficili.

Sa. Pe.

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