Madri in crisi
con i figli «diversi»

Le mamme che si prendono cura di figli «diversi», affrontando malattie, disturbi, disabilità, finiscono per sviluppare anch’esse talenti speciali: le loro storie sono emozionanti, coinvolgenti, fonte d’ispirazione per tutti.

Judith Newman, giornalista e scrittrice, ha faticato a capire l’amore che il figlio Gus, autistico, nutre per i gesti ripetitivi, ma ha imparato a condividerlo. Nel suo racconto - tenero e divertente - «A Siri con Amore» (Bompiani) elogia fra l’altro la gentilezza dell’assistente vocale dello smartphone, pronto ad assecondare per ore le ossessioni del ragazzo, rispondendogli sempre con modi affabili.

«Essere genitori significa accettare le fragilità dei figli». Non è stato facile per Sabrina Paravicini, volto noto delle fiction televisive che ha deciso di lasciare tutto per stare vicino al figlio Nino, 13 anni, con la sindrome di Asperger. «Io ragiono con il cuore» (Rizzoli) descrive un percorso aspro: quando Nino aveva tre anni, la diagnosi era di autismo infantile in forma severa. Poi però l’evoluzione è stata positiva, fino a permettergli di realizzare con la madre il film «Be Kind» sulla diversità vista «come qualcosa da trattare con gentilezza».

C’è stato un lungo periodo in cui gli specialisti hanno attribuito l’autismo all’inadeguatezza dell’amore materno. Un errore che ha generato invincibili sensi di colpa, come spiega Simonetta Chiandetti ne «L’ autistico di Schrödinger. Il racconto di una “madre frigorifero”» (Aliberti). Storia vera di una madre e di un figlio speciale, di una lotta aspra contro i pronostici dei medici e i pregiudizi della gente. Sacrifici, battaglie, emozioni, fino a uno straordinario lieto fine.

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