Situazioni grammatiche
Luise e l’arte del fraintendimento

Il significato e il significante. Il senso e il suo rovescio. L’assonanza e la consonanza. Sono alcuni degli attrezzi di lavoro di Alessio Luise, autore del libro «La situazione è grammatica», pubblicato edizioni Zona contemporanea.

Non è facile definire con precisione gli scritti di Luise, che dal punto di vista editoriale sono stati incasellati in «poesia», ma sospetto più che altro per esclusione: infatti i brani che compongono il libro non raccontano storie e non sono aforismi. Un esempio? «Baso ogni mia prossima azione sull’approssimazione/ per mettermi in condizioni di permettermi/ di sorprenderti, so prenderti sul serio / so prendermi sul serio solo con chi sa sorprendermi».

Luise è filosofo per studi, musicista e compositore per vocazione e, non ne fa mistero, collaudato operatore di call center: un mix che ci fa comprendere quanto sia centrale per questo autore la parola. La parola e i suoi significati, il linguaggio e le sue molteplici articolazioni. Un fiume nel quale tutti ci ritroviamo immersi, spesso e volentieri abbandonati alle sue correnti più forti, tanto da faticare parecchio ad imbastire l’ardua impresa dei «vasi comunicanti». La comunicazione infatti dovrebbe essere un flusso condiviso nel quale gli individui possono pescare: il grande pozzo del senso comune.

«Anche i peggiori maiali ci chiedono di cambiare il nostro modo di porci». Ma il linguaggio ha una sua autonomia e basta osservarlo con un po’ di attenzione per scoprire che non è inerte, ma è vivo come un paesaggio, come un soffio del vento. Luise, dal suo privilegiato osservatorio lessicale, crocevia di significati e creative storpiature, sa cogliere tutta la «grammaticità» del linguaggio vivo e la rende con degli accattivanti origami di parole, giochi simili a filastrocche infantili e sketch dissociati che inducono nel lettore il sorriso tipico degli equivoci.

«Con la poesia non si mangia. bisogna parlare come si mangia. spesso ci si rimangia quel che si è detto. Non si parla quando si mangia. Le parole si possono mangiare». Nelle composizioni di Luise – autore anche di testi di canzoni - il significato e il suono sembrano impegnati in una sfida delle meraviglie, dove vince chi lascia l’altro a bocca spalancata. O meglio senza parole. Non è strano quindi trovare Ludwig Wittgestein nelle citazioni d’apertura, accompagnato da Dante Alighieri e Simone Weil. Sì perché nelle acrobazie dell’autore di Sesto San Giovanni, si percepisce la volontà di un giocoliere che non si compiace della bellezza del gesto se questo non ha la possibilità di essere frainteso. Ossia una intesa «fra» chi scrive e chi legge, un nuovo spazio di osservazione sul grammatico quotidiano per ammirare insieme luminosi scorci ri-creativi. «L’essere è l’indicibile dalle parole».

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