È quanto dimostra il primo grosso studio prospettico sull'argomento, pubblicato sulla rivista European Heart Journal da ricercatori della Columbia University Medical Center di New York diretti da Karina Davinson.
Al momento sono in corso dei veri e proprie sperimentazioni clinici come se l'atteggiamento positivo verso la vita fosse un farmaco: i ricercatori "somministrano" a persone con patologie cardiovascolari "pillole" di saggezza per pensare positivo ed essere allegri, per vedere se questo "farmaco" migliora il loro quadro clinico.
Non è la prima volta che si indaga il legame tra umore, carattere e salute: per esempio una ricerca ha dimostrato che ridere è terapeutico per corpo e psiche, migliora l'umore e la resistenza allo stress, rende più sexy e fa bene anche al cuore abbassando la pressione del sangue. Il segreto della risata è che rilassa i muscoli, mette in circolo molecole "positive" come le endorfine, inoltre l'umorismo aiuta a guardare con distacco le piccole grandi noie di ogni giorno.
E non è finita, un grosso studio condotto in oltre 140 paesi dimostra che la felicità è un toccasana per la salute: senza distinzione di etnia e condizioni economiche del paese di provenienza, in tutto il mondo le persone che provano emozioni positive stanno meglio in salute.
Ciò ha contribuito a creare un crescente interesse per il legame tra umore e salute, e sulla base di questa, vera o presunta che sia, associazione tra felicità e salute sta fiorendo una vera e propria "industria della felicità": siti o compagnie che ti propongono, via internet o per sms, programmi per migliorare il tuo atteggiamento sostenendo che per essere felici bisogna esercitarsi al pensiero positivo e guardare al lato bello delle cose sempre, anche quando sembra andare tutto male.
Di fatto però, una dimostrazione esaustiva dell'effetto positivo dello sfoggiare uno spirito allegro mancava.
Gli esperti hanno monitorato la salute di 1739 persone sane per 10 anni e visto che l'effetto benefico dell'inclinazione alla solarità e della tendenza ad essere allegri, entusiasti e paghi non è per nulla indifferente: per ogni punto in più sulla scala (da zero a cinque) dell'inclinazione ad un carattere allegro e vitale, il rischio cadiovascolare si riduce del 22%.
Quindi una persona che prende il voto massimo per il suo spirito positivo ha un rischio davvero molto più basso di soffrire di patologie cardiovascolari.
Difficile dire quale sia il "principio attivo" del "farmaco felicità": è possibile che la felicità agisca in più maniere sul benessere fisico. Infatti persone solari e positive tendono a dormire meglio, a sopportare meglio i piccoli grandi stress quotidiani e a non rimuginare sulle cose, quindi sono meno nervose e ciò potrebbe influire positivamente sul battito cardiaco e sulla pressione del sangue.
Ma l'attesissimo verdetto finale sull'effetto del sorridere alla vita sul cuore arriverà solo con gli studi al momento in corso che trattano l'atteggiamento positivo come un farmaco per vedere se migliorando la propria indole si riesce a combattere meglio le malattie cardiovascolari. Gli studi sono attualmente in corso su pazienti, come in una vera sperimentazione clinica.
Nel frattempo, poichè di certo essere positivi non fa male a nessuno, ciascuno può autoprescriversi delle pillole di allegria: vi piace leggere ma non avete tempo, dicono gli autori del lavoro, bastano 15 minuti di lettura al giorno per "farsi un regalo", e lo stesso vale per tutte quelle attività che danno gioia e appagamento.
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