Artrite reumatoide
Il biologico funziona

Sempre più spesso, in ambulatorio, lo specialista reumatologo si sente chiedere dai pazienti affetti da malattie artritiche cosa sono i farmaci biologici. Proviamo a fare chiarezza.

Sempre più spesso, in ambulatorio, lo specialista reumatologo si sente chiedere dai pazienti affetti da malattie artritiche cosa sono i farmaci biologici. Proviamo a fare chiarezza.

Cos'è il «biologico»?
Il termine «farmaco biologico» non si riferisce a sostanze naturali (come spesso il paziente ritiene) bensì definisce un gruppo di farmaci, sintetizzati grazie ai progressi fatti nel campo delle biotecnologie, che rappresentano l'ultima frontiera della farmacologia in campo reumatologico. Rispetto ai farmaci antireumatici tradizionali, che peraltro vengono utilizzati tuttora con successo in numerosi pazienti affetti da reumatismi infiammatori cronici, i farmaci biologici sono estremamente selettivi in quanto riescono a colpire un singolo bersaglio (recettore o proteina citochinica) responsabile dello scatenamento e del mantenimento del processo infiammatorio articolare. Questa classe di farmaci è stata introdotta in reumatologia circa 10 anni fa ed ha costituto una vera innovazione terapeutica in grado di controllare sia la sintomatologia artritica che la progressione del danno osseo garantendo elevate percentuali di remissione nei pazienti candidabili al trattamento.

Che farmaci si utilizzano?
I primi biologici sono stati introdotti in reumatologia circa 10 anni fa ed hanno come bersaglio il Tumor Necrosis Factor (anti-TNF-alfa), una potente citochina infiammatoria che ha un ruolo fondamentale nella patogenesi di molte artriti croniche. Oltre agli inibitori del Tumor Necrosis Factor sono disponibili altri farmaci biologici, con diversi meccanismi d'azione, in grado di bloccare un'altra citochina proinfiammatoria denominata interleuchina 6 (anti-IL-6) o di antagonizzare direttamente i linfociti T (antiCD-28) o B (anti-CD-20), cellule che hanno particolare rilevanza nella patogenesi dell'artrite reumatoide. La via di somministrazione di questi farmaci è endovenosa o sottocutanea e richiede un corretto e periodico monitoraggio clinico del paziente.

Per quali malattie?
I farmaci biologici sono approvati per il trattamento dei pazienti affetti da artrite reumatoide attiva, alcuni di essi (gli inibitori del Tumor Necrosis factor) sono indicati anche per il trattamento dell'artrite psoriasica attiva e della spondilite anchilosante. Vengono utilizzati nei pazienti scarsamente responsivi o intolleranti ai farmaci antireumatici tradizionali (methotrexate, salazopirina, leflunomide, ciclosporina, sali d'oro, idossiclorochina), ai quali peraltro vengono spesso associati per ottimizzarne il risultato. Un adeguato impiego dei farmaci antireumatici tradizionali, soprattutto se utilizzati precocemente, è in grado di ottenere buone percentuali di remissione.

Cos'è l'artrite in remissione?
Con il termine remissione definiamo l'assenza di articolazioni tumefatte (gonfie) e dolenti associata alla normalizzazione degli indici di infiammazione (VES e PCR) sugli esami ematici. È un obiettivo raggiungibile nei pazienti affetti da reumatismi infiammatori cronici (artrite reumatoide, spondiloartriti) che garantisce un completo recupero funzionale del paziente. È molto importante, in questo senso, una diagnosi precoce di malattia poiché i farmaci antireumatici risultano essere molto più efficaci se somministrati nella fasi di esordio delle patologie artritiche croniche.

Conclusioni
L'avvento dei farmaci biologici ha sicuramente rappresentato una svolta nella terapia di molte patologie artritiche, sia per la nuova concezione di trattamento mirato a un particolare bersaglio responsabile del danno artritico sia per i brillanti risultati clinici. L'impiego estensivo di questi farmaci è tuttavia limitato da diversi fattori quali i ristretti criteri di inclusione, i costi elevati, la mancanza di dati di sicurezza nel trattamento a lungo termine in considerazione anche della loro recente introduzione. Per questi motivi la prescrizione e la somministrazione della terapia con biologici è attualmente riservata a centri reumatologici specialistici.

Massimiliano Limonta
responsabile dell'Unità dipartimentale di Reumatologia - Ospedali Riuniti di Bergamo

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