Banca osso e laser
le nuove frontiere

«Dagli anni '80 ad oggi sono stati fatti passi da gigante nel campo dell'implantologia dentaria con percentuali sempre più alte di successo nel trattamento dei casi più complessi in odontoiatria. Il nostro obiettivo ora è raggiungere la perfezione anche sul piano estetico: innesti ossei e gengivali meno invasivi possibile».

A parlare è Giuseppe Bavetta, tutor alla New York University Graduates Association, al congresso internazionale che svoltosi a Palermo con la partecipazione di odontoiatri di tutto il mondo, centrato sulla necessità di integrazione di diverse specialità clinico chirurgiche per il conseguimento del successo nel trattamento dei casi complessi in odontoiatria.

«Tre sono state le grandi conquiste - spiega Bavetta - in questi ultimi 30 anni: non è più necessario effettuare il prelievo osseo dal paziente nei casi in cui (tra i più difficili) oltre al dente manca anche la parte ossea interna alla gengiva. In questo caso si attinge a vere e proprie banche dell'osso; l'uso sempre più diffuso del laser, invece del bisturi, per il prelievo del tessuto gengivale (limitando in questo modo l'invasività dell'intervento) e l'impiego di materiali dall'effetto più naturale e di maggiore durata come il disilicato di litio al posto della comune porcellana».

Tecniche queste «miracolose a giudicare dai risultati ottenuti: nessuna infezione o rigetto nel tempo. Restituiamo al paziente non solo la funzionalità dell'arcata dentaria (persa a seguito di eventi traumatici come malattie o gravi incidenti stradali) ma anche una perfetta qualità estetica. A volte migliore di quella originaria».

«Quando si fa un impianto relativo alla parte anteriore, per esempio degli incisivi - precisa Bavetta - non occorre, infatti, solo ottenere buoni risultati dal punto di vista funzionale, ma anche estetico. È per questo che sono state sviluppate nuove tecniche per permettere l'ancoraggio dei denti artificiali ricostruendo anche la parte gengivale e ossea che rimane atrofizzata dopo un'estrazione».

«Il successo estetico mira quindi non solo al ripristino del dente, ma anche alla ricomposizione degli antichi volumi sia ossei che gengivali. I tessuti possono essere prelevati sia dal paziente che da banche, così come da animali. Oggi, grazie a queste tecniche - conclude Bavetta - il ripristino anatomico è perfetto».

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