Movimento occhi
per cancellare traumi

Non solo malattie psichiatriche note. Anche le esperienze traumatiche o di "perdita", come i lutti, possono gravemente minare la salute mentale. È per questo che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha messo a punto delle nuove linee guida mirate proprio al trattamento di bambini e adulti esposti ad esperienze traumatiche o perdita di cari.

Dall'Oms arrivano quindi precise indicazioni rispetto all'uso di farmaci, ma la novità è che si "aprono le porte" pure a tecniche di trattamento nuove, come quella del "movimento degli occh" per "cancellare" i ricordi traumatici.
L'obiettivo, spiega l'Oms - le cui nuove linee guida sono pubblicate su The journal of the American Medical Association (Jama) e sono state redatte in collaborazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, al fine anche di rafforzare il sostegno psico-sociale ai rifugiati - è aiutare medici e operatori sanitari a trattare le conseguenze di traumi e lutti sulla salute mentale. Più in generale, osserva l'Oms, i problemi mentali a livello mondiale sono "frequenti, invalidanti e generalmente non trattati".

A fronte di ciò, nel 2008 l'Oms ha già dato il via al Programma di azione mondiale sulla salute mentale. Oggi - anche a seguito della crescita di richiesta di informazioni sugli interventi per tali tipi di disturbi - l'Oms ha ampliato la portata del Programma, includendovi la presa in carico degli stati da stress post-traumatico. Una condizione dall'impatto enorme: secondo un recente studio dell'Oms in 21 Paesi, infatti, il 21% degli intervistati ha dichiarato di essere testimone di violenze e circa il 3,6% della popolazione mondiale ha sofferto di stress post-trauma nell'anno precedente all'indagine.

La raccomandazione che arriva dall'Organizzazione mondiale della sanità è quindi di rafforzare gli interventi psicologici di prima urgenza e di tipo sociale. Le linee guida invitano però anche a indirizzare i pazienti verso trattamenti specialistici come le terapie cognitivo-comportamentali, o una nuova tecnica detta di "desensibilizzazione e riprogrammazione" attraverso il movimento degli occhi. Queste nuove tecniche aiutano i soggetti ad attenuare i ricordi forti e persistenti degli eventi traumatici. A questo proposito, l'Oms raccomanda una maggiore diffusione di tali metodiche pure attraverso un rafforzamento della formazione per gli operatori. I medici sono inoltre messi in guardia contro alcuni trattamenti in uso: gli ansiolitici benzodiazepine ad esempio, avverte l'Oms, non dovrebbero essere prescritti per ridurre i sintomi acuti dello stress post-trauma o i problemi di insonnia nel primo mese dall'evento traumatico.

"Lo stato di stress post-traumatico - sottolinea Mark van Ommeren, del Dipartimento salute mentale dell'Oms - dovrebbe essere preso in carico allo stesso titolo di altri disturbi mentali diffusi. Le nuove indicazioni e protocolli guideranno gli operatori sanitari di tutto il mondo nel trattamento di bambini e adulti che soffrono di disturbi specificamente legati allo stress da trauma".

Manuela Correra

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