Morbillo: vaccini
non rischiosi

«I vaccini non sono più rischiosi di altri farmaci, ma non c'è paragone con i benefici che ne derivano. Nessuno studio accreditato sostiene che favoriscano l'insorgenza di allergie o di altre patologie come l'autismo».
A tranquillizzare le mamme nei confronti di un'endemica campagna antivaccini che impera su internet è l'autorevole voce di Alberto Ugazio, Direttore del Dipartimento di Medicina pediatrica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Vaccini sì o vaccini no? Tutti i genitori si sono posti almeno una volta la domanda, anche a causa delle comunicazioni fuorvianti che con il web arrivano facilmente alle famiglie. Di questo si è parlato oggi a Nativity, la tre giorni di incontri e dibattiti all'insegna della salute fisica e psicologica dei bambini, in corso al Palazzo dei Congressi dell'Eur fino a domenica. La maggior sfiducia nello strumento della vaccinazione, che ha contribuito a debellare malattie come vaiolo, poliomielite e difterite, mette in allarme i pediatri preoccupati, nel caso in cui le coperture si riducessero, di perdere i risultati raggiunti nella prevenzione fino ad ora ottenuta.

«Grazie alle diffusione dei vaccini per il morbillo, oggi è calato a 2150 il numero delle complicanze come encefalite e polmonite», spiega Stefania Salmaso direttore Centro epidemiologia dell'istituto Superiore di sanità. «Oggi la copertura è ancora inefficace e riguarda il 90% dei nuovi nati. Rimane scoperta la popolazione adulta e quella è anche l'età in cui le complicanze possono esser più gravi, fino alla morte, che tutt'oggi si verifica in un caso ogni 1000».

Fondamentale dunque, più che «obbligare», sensibilizzare i genitori. Ad esempio nei confronti del vaccino contro la rosolia, malattia innocua da piccoli ma che, se contratta in gravidanza, provoca deformazioni al feto. «È doloroso veder nascere bimbi con patologie gravissime dovute a una causa che potrebbe essere evitata se tutti si sottoponessero al vaccino, cosa che avviene solo per 9 bambini su 10», conclude il professor Ugazio.

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