La vita sanitaria di ognuno di noi (terapie, analisi, patologie, degenze e quant'altro) in un clic: è il fascicolo sanitario elettronico, il progetto messo a punto dal Cnr che punta ad essere operativo entro il 2015 dopo la spinta normativa ricevuta col «decreto del fare». Sperimentato con successo già in Calabria e Campania, dovrà essere adottato progressivamente dalle Regioni pena la mancata concessione delle premialità. Le conclusioni del progetto, cui sono pervenuti i ricercatori del Cnr, sono stati illustrati oggi nel corso di un convegno a Sorrento (Napoli).
L'obiettivo - la cabina di regia guidata dal Ministero della Salute è al lavoro sulle linee guida - è avere in una sola scheda tutta la storia clinica di un paziente: un vantaggio per l'operatore sanitario per conoscere l'assistito che ha dinanzi a se', soprattutto in caso di emergenza (si pensi a un pronto soccorso) ma anche uno strumento per contenere la spesa sanitaria (sapere che quel paziente ha gia' svolto un certo tipo di indagine eviterà una ripetizione dello stesso esame).
Se il progetto è pronto, ora tocca alla politica farlo decollare. In questo senso va l'impegno del governo garantito con un messaggio dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi: «Siamo impegnati nell'attuazione del decreto e delle sue linee guida. La sanità è il settore in cui la digitalizzazione è più avanti nel Paese».
«Con il decreto del fare - hanno spiegato i coordinatori del progetto per il Cnr - Roberto Guarasci e Giuseppe De Pietro - il fascicolo elettronico diventa un obbligo per le regioni e l'agenzia per l'Italia Digitale, con il Cnr, provvederà all'emanazione delle linee guida e alla valutazione dei piani di realizzazione che le regioni devono presentare entro il 2014».
Una volta a regime, si guarda alla fine del 2015 come targuardo, sarà lo stesso cittadino ad autorizzare una serie di soggetti, dal medico di base all'Asl, fino alle strutture accreditate col pubblico, l'accesso da ogni punto del Paese alla propria cartella completa di tutti i dati più recenti. Consenso che potrà essere revocato in qualunque momento. «Il fascicolo elettronico - ha sottolineato il direttore generale del Cnr Paolo Annunziato - rappresenta uno dei principali capofila dell'innovazione non solo nel campo sanitario ma per tutto il Paese. Naturalmente, perchè funzioni, occorrerà colmare il gap in fatto di digital divide».
Non mancano le incognite: a partire dalla necessità di garantire la privacy facendo in modo che dati così sensibili non finiscano nelle mani sbagliate. «Un sistema impenetrabile non esiste - spiegano i coordinatori del progetto - tuttavia sono state prese tutte le difese del caso criptando i dati». Inoltre andrà valutata la capacità delle varie strutture (Asl, ospedali, centri accreditati), di convogliare l'enorme mole di dati in loro possesso nel nuovo fascicolo unico. In questo senso l'allarme di Marco Salvatore, direttore del Dipartimento di Radiologia dell'Università Federico II di Napoli: «Esiste un problema di personale in queste strutture che non è giovanissimo e che ha una scarsa affezione verso il digitale».
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