La nuova influenza
viaggia su web 2.0

Gli strumenti del web 2.0 stanno avendo un ruolo essenziale nel reperire informazioni aggiornate sull'influenza A/H1N1 (o “nuova influenza” come ribattezzata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità).

Gli strumenti del web 2.0 stanno avendo un ruolo essenziale nel reperire informazioni aggiornate sull'influenza A/H1N1 (o “nuova influenza” come ribattezzata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità). Si calcola, per esempio, che nella fase più acuta del fenomeno, quando ancora erano poche le informazioni fornite da fonti ufficiali e istituzionali, il 2% dei messaggi generati su Twitter hanno riguardato proprio l'influenza A/H1N1, con oltre 10.000 post generati ogni ora.

Fenomeni simili si sono osservati sui social network più noti (a cominciare da Facebook), mentre su Wikipedia, con oltre 1,5 milioni di accessi, la voce “2009 swine flu outbreak” (associata al concetto di febbre suina, e usata per identificare la nuova malattia nelle prime settimane dalla sua comparsa) è risultata essere la terza più visitata durante il mese di maggio.

Ed è proprio a questi strumenti che le principali organizzazioni sanitarie internazionali, consapevoli delle loro potenzialità nel disseminare velocemente e in modo capillare le informazioni, si sono recentemente rivolte per creare servizi di aggiornamento. Si tratta di servizi che sfruttano la formidabile cassa di risonanza offerta dalle nuove tecnologie e attraverso i quali tali organizzazioni non solo forniscono cifre ufficiali e promuovono comportamenti capaci di limitare il diffondersi della malattia, ma, facendo leva sulla loro autorevolezza, cercano di combattere la circolazione di informazioni (soprattutto tra i blog e i social network) di dubbia qualità che ha contraddistinto la primissima fase della epidemia.

Il Centro per il Controllo delle Malattie (CDC), l'agenzia che negli Stati Uniti ha il compito istituzionale di controllare e prevenire la diffusione delle malattie, per esempio ospita sul proprio portale una sezione denominata “Social Media” con l'obiettivo di “ incoraggiare la condivisione delle informazioni e personalizzare messaggi capaci di raggiungere una sempre crescente numero di nuovi utenti”. Tali informazioni, una volta generate nei vari formati multimediali (testo, audio e video) e pubblicate sul portale, sono automaticamente distribuite agli utenti attraverso gli strumenti del web 2.0. Feed RSS, podcast, servizi di podcasting, canali tematici aperti su YouTube e su Flickr sono solo alcuni degli strumenti usati per distribuire report giornalieri sulla prevalenza della malattia negli Stati Uniti, per condividere immagini e filmati, e per promuovere suggerimenti sui comportamenti da adottare per limitarne la diffusione.

Non mancano gli strumenti di social networking basati su Facebook, MySpace e Twitter (la piattaforma di microblogging in cui i messaggi non possono superare i 140 caratteri) capaci di informare “in tempo reale” la comunità scientifica, i blogger, i giornalisti e i cittadini delle novità dell'ultima ora. Strumenti simili sono disponibili anche sul portale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità . Grazie a tali strumenti, chi sottoscrive il servizio di feed RSS può, per esempio, ricevere il report quotidiano sulla diffusione della malattia (negli stati in cui ha fatto la sua comparsa) in termini di casi complessivi registrati, nuovi casi registrati nel corso dell'ultimo report e numero di decessi.

Tra i vari servizi sviluppati in ottica “web 2.0” non potevano infine mancare quelli basati su Google Maps. Attraverso questo strumento sono state infatti realizzate alcune applicazioni (comeFluTracker e HealthMap) che consentono di visualizzare su una mappa la localizzazione dei casi di influenza non appena questi sono ufficializzati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.

Fonte: Eugenio. Santoro. Il web 2.0 per capire la nuova influenza. Partecipasalute 4 giugno 2009.
Eugenio Santoro
Dipartimento di Epidemiologia - Istituto Mario Negri

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