Allergie e asma
in aumento tra i bambini

Problema cronico e anche le sostanze inquinanti possono far crescere il rischio di sviluppare la patologia.

In Italia, il 10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale che nell’ 80% dei casi è associata ad allergie. Un problema cronico che preoccupa molto i genitori al punto che spesso finiscono per mettere i propri figli sotto «una campana di vetro», non permettendogli di fare sport, gite all’ aperto e altre attività considerate a rischio. Cosa fare ? Lo abbiamo chiesto al dottor Michele Ghezzi, pediatria di Corpore Sano Smart Clinic - struttura sanitaria del Gruppo ospedaliero San Donato all’ interno de le “Le Due Torri” di Stezzano - e dell’ Unità di pediatria e Centro Pediatrico dell’ Asma e della Tosse del Policlinico San Pietro.

Che tipo di patologia è l’ asma?
«È una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da ostruzione bronchiale reversibile, spontaneamente o dopo trattamento farmacologico; iperreattività bronchiale; infiammazione e rimodellamento delle vie aeree. Un bambino asmatico ha vie aeree molto sensibili che, per effetto dell’ infiammazione, possono reagire in modo esagerato alla presenza di stimoli di diverso tipo. I sintomi più comuni sono il broncospasmo, la dispnea (sensazione di non poter ricevere aria a sufficienza), la sensazione di costrizione toracica e la tosse con frequente difficoltà a dormire per il peggioramento dei sintomi durante il sonno». Secondo molti studi si tratta di una malattia destinata ad aumentare.

Perché? Quali sono i fattori di rischio per la sua comparsa?
«Vi è una stretta correlazione tra asma e allergia, problema anch’ esso in aumento. Altri fattori di rischio sono la dermatite atopica, la presenza di sensibilizzazioni allergiche a inalanti o alimenti, la presenza di rinite allergica, il riscontro di ipereosinofilia. È importante poi sottolineare che anche sostanze inquinanti possono aumentare il rischio di sviluppare asma in un bambino. È evidente quindi perché si tratti di una malattia in aumento».

Quali sono invece le situazioni che possono scatenare le tanto temute “crisi d’ asma”?
«Gli stimoli possono essere di tipo diverso (trigger): inquinanti, come ad esempio il fumo di sigaretta; l’ esposizione ad allergeni, ad esempio la polvere, i pollini ma anche alcuni alimenti o farmaci; l’ attività fisica (così detta asma da sforzo); infezioni respiratorie, in modo particolare i virus. Molti trigger non sono facili da evitare. Tuttavia utilizzando i farmaci appropriati si può ridurre l’ infiammazione delle vie aeree e la facilità a reagire a tali stimoli».

L’ asma si può curare?
«Curare del tutto no ma tenere sotto controllo sì. L’ obiettivo del trattamento è ottenere il miglior controllo della patologia e dell’ infiammazione sottostante in modo da ridurre la comparsa di sintomi ed evitare crisi acute di broncostruzione, con il minor utilizzo di farmaci possibile. Nelle terapie di mantenimento accanto ai farmaci “tradizionali”, negli ultimi anni nei casi di asma grave è stato introdotto l’ utilizzo degli anticorpi monoclonali contro le IgE (cioè gli anticorpi dell’ allergia all’ interno dell’ organismo). In caso di comparsa di sintomi, si possono associare medicinali ad azione broncodilatatrice rapida (quick-relief medicines). Proprio per adeguare la terapia in ogni paziente è consigliata una valutazione clinica con esecuzione di un test spirometrico ogni 4-6 mesi, e controlli più ravvicinati in caso di riacutizzazione o dopo la modifica del trattamento di mantenimento».

Quali sono le restrizioni di vita per un bambino asmatico?
Se l’ asma non è trattata correttamente può aggravarsi nel tempo. Fortunatamente però le terapie di mantenimento oggi consentono un buon controllo della malattia, riducendo la comparsa dei sintomi e permettendo una qualità di vita uguale ai bambini non affetti da asma.Questo vale anche per l’ attività sportiva o le gite scolastiche, raccomandando ovviamente le precauzioni del caso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA