«Buona alimentazione e niente stress»
I consigli della psicologa della Goggia

Attività sportiva e buona alimentazione, contrastando stress e cattivo umore: sono i semplici consigli della psicologa Lucia Bocchi a due campionesse come Sofia Goggia e Michela Moioli ma che valgono per tutte le donne nella vita quotidiana non solo per vincere la Coppa del Mondo.

Per le campionesse sportive alimentarsi bene è uno dei fattori chiave che portano al successo, tuttavia devono fare i conti con le pressioni agonistiche che spesso aumentano l’agitazione interna - spiega Bocchi -. Ciò nonostante le sportive hanno anche un’arma che le aiuta a scaricare quell’agitazione in modo positivo: l’attività fisica stessa. «Il cibo per un’atleta ad alti livelli è il carburante del corpo che la porterà alla vittoria sportiva: se il carburante risulta avariato, l’atleta si sentirà pesante e poco reattivo, compromettendo mesi, e a volte anni, di sacrifici e duri allenamenti» spiega Bocchi.

Per vincere nelle gare sportive, come nella vita, ecco i 5 suggerimenti mentali di Lucia Bocchi, elaborati per Elior, leader nella ristorazione collettiva:

1.L’attenzione: essere nel presente (qui e ora) mentre si mangia (evitando tv, cellulare ecc)

2.I discorsi: durante i pranzi con le amiche confrontarsi sui sapori e su altri dettagli di ciò che si sta degustando (evitando drammi emotivi e discorsi dolorosi o rabbiosi)

3.Polisensorialità: soffermarsi ad osservare il cibo attivando più aspetti sensoriali, come la vista e l’olfatto (evitando di mettere in bocca ciò che c’è nel piatto in modo automatizzato)

4.Gli stati d’animo: osservare e gestire in altri modi il proprio umore (evitando di avventarsi sul cibo come compensazione ai vuoti emotivi)

5.Piacere: tornare all’idea che il cibo è un piacere della vita (evitando che diventi una punizione per le nostre debolezze non del tutto accettate)

Ci sono alimenti che possono causare un cattivo umore ed esiste il cattivo umore che può causare una errata alimentazione. Il circolo vizioso consiste proprio in questo. Quando le persone stanno male tendono ad alimentarsi male: nella frequenza (si tende a fare continui spuntini e/o saltare i pasti completi); nella quantità (aumentando o diminuendo drasticamente le dosi); nella qualità (aumentando i cibi più nocivi alla salute).

Alimentarsi è un piacere che a volte può trasformarsi in un incubo. Anche nei disturbi dell’umore, come l’ansia e la depressione, un fattore che a volte peggiora la sintomatologia è proprio il senso di colpa per essersi cibati in maniera disordinata e pesante.In particolare la fame nervosa è causata da forti emozioni non tollerate, come la rabbia, ma non solo, emozioni conflittuali spesso rimosse nel profondo, che influenzano negativamente il comportamento alimentare. Spesso la voglia di abbuffarsi o, al contrario, l’evitamento parziale o totale degli alimenti hanno una radice simile, collegata a emozioni profonde generate nel passato all’interno di attaccamenti insicuri.

Ad esempio, mentre le persone mangiano sono poco presenti a se stesse, percepiscono poco il gusto del cibo; nonostante sappiano in che cosa consiste una buona alimentazione, riescono a comportarsi in modo opposto. Questo genera il senso di colpa di aver ceduto alla propria volontà, dimostrandosi deboli: la conseguenza è l’erosione continua dell’autostima di una donna. Inoltre la sensazione di non essere forti e all’altezza di una buona condotta alimentare fa sentire colpevole la persona che si punisce sabotando ogni tipo di sana dieta.

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