Controllate i vostri nei
per evitare brutte sorprese

Siete tornati dal mare e, sotto il sole, avete notato un neo «strano»? Oppure state per partire e volete togliervi il pensiero?

È il momento giusto per un controllo dei nei, o per meglio dire dei nevi. Già, perché, un programma regolare di controllo e auto-controllo dei nevi rappresenta la migliore strategia di prevenzione (insieme a un’esposizione corretta al sole) nei confronti del melanoma, tumore della pelle che colpisce ogni anno circa 11.00 persone in Italia, con un picco incidenza tra i 30 e i 40 anni (anche se può comparire in età avanzata). In alcuni casi compare ex novo, in altri può nascere su un nevo che degenera. Pur essendo molto aggressivo, però, questo tumore della pelle, se scoperto in fase iniziale, può essere «curato» attraverso la chirurgia. Ne parliamo con gli specialisti dermatologi di Corpore Sano Smart Clinic, struttura sanitaria del Gruppo ospedaliero San Donato a Stezzano, dove è possibile sottoporsi alla mappatura dei nevi con dermatoscopio e/o videodermatoscopio.

Spesso, soprattutto in estate quando si sta più scoperti, capita di notare che un neo ha cambiato colore o forma. Ci si deve preoccupare?

«In alcuni casi il cambiamento può essere fisiologico: i nevi hanno una loro vita e quindi nascono crescono, maturano e rimangono stabili per decenni, “invecchiano” e infine tendono ad abbassarsi e decolorarsi in tarda età. Se però il cambiamento avviene in modo improvviso oppure compaiono nevi “anomali” è bene non sottovalutare».

Ma come si fa a riconoscere se un neo è anomalo o sospetto?

«Un nevo è anomalo quando non rispetta le regole dell’ABCDE, cioè A -simmetria; B-ordi irregolari; C-olori multipli associati; D-imensione; E-voluzione in breve periodo (qualche settimana o mese). Una variazione di colore che diventa più scuro, un’alterazione dei bordi che diventano irregolari oppure una forma che diventa asimmetrica, devono destare la nostra attenzione, soprattutto se associati alla variazione di dimensione».

In cosa consiste il controllo e ogni quanto va ripetuto?

«In una visita clinica specialistica dermatologica, a cui si aggiunge l’esame dermatoscopico, un’indagine indispensabile che, mediante uno strumento (dermatoscopio) che ingrandisce e illumina anche strutture poste subito al di sotto della superficie cutanea altrimenti non visibili a occhio nudo, permette a un occhio esperto di valutare in modo accurato eventuali modifiche strutturali e cellulari. Il controllo dei nevi andrebbe fatto ciclicamente, con cadenze stabilite insieme al dermatologo, a seconda della quantità e tipologia dei nevi. Fondamentale poi, tra un controllo e l’altro, è l’auto-osservazione del proprio corpo. In caso di nevi di particolare dubbio diagnostico può essere utile, come esame di secondo livello, la cosiddetta mappatura dei nevi con videodermatoscopio (dermatoscopio collegato a un pc che permette di archiviare e immagazzinare immagini di nevi)».

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