Disfunzione tiroide
sono problemi

L’ipertiroidismo è la patologia tiroidea più eclatante per le manifestazioni cliniche.

Perdita di peso ingiustificata, stanchezza, tremori: sono solo alcuni dei sintomi dell’ipertiroidismo, la patologia legata al cattivo funzionamento della tiroide che produce ormoni in eccesso. Di questa malattia soffre circa il 3% della popolazione, con una maggiore incidenza nelle donne rispetto agli uomini. Meno frequente dell’ipotiroidismo, può manifestarsi con sintomi talmente vari e a volte eclatanti che, a un occhio inesperto, potrebbero far pensare a patologie ben più gravi. «La tiroide è la ghiandola posta alla base del collo che svolge la sua funzione mediante la produzione di due ormoni: la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3), solo in parte prodotta all’interno della ghiandola. Queste molecole, riversate nella circolazione sanguigna, arrivano a tutti i nostri organi e interagiscono con altri ormoni o sostanze chimiche, regolando il nostro metabolismo basale e le modalità di consumo di ciò che è necessario al buon funzionamento del nostro corpo - spiega la dottoressa Rosa Miranda Testa endocrinologa, responsabile dell’Ambulatorio Tiroide one day di Humanitas Gavazzeni – . L’ipertiroidismo è la patologia tiroidea più eclatante dal punto di vista delle sue manifestazioni cliniche; è difficile infatti che un paziente con questa patologia non si rechi dal proprio medico alla ricerca di una spiegazione anche se, non sempre, la diagnosi è così immediata».

I sintomi sono infatti aspecifici e multiformi. «A volte lo stesso malato riferisce soltanto di sentirsi agitato, con una strana ansia che non gli permette di acquietarsi - prosegue la dottoressa Testa -, e riconosce stranamente i suoi reali disturbi solo nel momento in cui il medico glieli elenca: cardiopalmo, tremori, dimagrimento, sudorazione o intolleranza al caldo, insonnia, diarrea, sensazione di mancanza d’aria soprattutto sotto sforzo e, ancora, affaticabilità, labilità emotiva e, nella donna, irregolarità mestruale». Nelle forme più lievi, definite «sub-cliniche», la sintomatologia è molto più sfumata. Nonostante ciò questa condizione potrebbe, con il tempo, causare alterazioni della funzione e del ritmo cardiaco fino alla fibrillazione atriale. Sono forme che non vanno quindi trascurate e necessitano pertanto di una diagnosi e di un trattamento di cura. In presenza di sintomi, può essere sufficiente inizialmente eseguire il semplice esame del sangue per verificare il dosaggio degli ormoni tiroidei e del TSH e confermare la presenza di ipertiroidismo; sarà poi l’endocrinologo a valutare la necessità di altri esami di approfondimento per individuarne la causa precisa e definire la terapia più adeguata. «L’ecografia della tiroide – aggiunge la responsabile dell’Ambulatorio Tiroide one day di Humanitas Gavazzeni - può mostrare un’infiammazione della ghiandola, più spesso di tipo autoimmune, o la presenza di noduli e orientare quindi sulla vera causa dell’ipertiroidismo. Il dosaggio degli anticorpi anti tiroide e, eventualmente, la scintigrafia tiroidea aiuteranno a definire meglio i casi dubbi».

Il trattamento dell’ipertiroidismo è inizialmente di tipo farmacologico. «I controlli e gli approfondimenti successivi alla prima valutazione serviranno a stabilire quali casi siano invece meritevoli di una risoluzione chirurgica o radiometabolica della patologia – precisa Rosa Miranda Testa -; per questi pazienti particolari la presenza di un’equipe multidisciplinare dedicata alle malattie della tiroide che affianca l’endocrinologo, come avviene in Humanitas Gavazzeni, è essenziale». Oltre alla terapia medica controllata dallo specialista endocrinologo, durante la cura dell’ipertiroidismo è importante non eccedere nel consumo di alcuni alimenti (ad esempio il pesce, i crostacei, il sale iodato), oppure nell’utilizzo di preparati come disinfettanti topici, colluttori, integratori, creme dimagranti o anticellulite che contengono iodio o, addirittura, ormoni tiroidei.

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