Gli esami per mantenere
in salute le orecchie

L’otorinolaringoiatra oltre ad essere il medico che si occupa di naso-orecchie e gola è prima di tutto un chirurgo della testa e del collo.

Da una parte l’otorinolaringoiatra gestisce le patologie funzionali ed estetiche del distretto naso-sinusale (come malformazioni estetiche della piramide nasale o disturbi funzionali del setto o dei seni paranasali), le patologie dell’orecchio e dei labirinti (quali sordità, otite media cronica semplice e colesteatomatosa, perforazione timpanica, otosclerosi, vertigini, acufeni), le patologie della faringe e delle tonsille, le patologie della laringe (come noduli, polipi, cisti cordali, stenosi laringee e le paralisi delle corde vocali).

Dall’altra parte l’otorinolaringoiatra è figura di primo piano nella gestione di tumori benigni e dei tumori maligni della testa e del collo (come neoplasie del naso e dei seni paranasali, del cavo orale, della faringe, della laringe, e dei linfonodi del collo), di patologie di interesse chirurgico della ghiandola tiroide e delle ghiandole salivari maggiori.

I servizi offerti in corso della visita specialistica otorinolaringoiatrica sono differenti e variano a seconda del problema che il paziente riporta durante l’anamnesi. La valutazione clinica classica consta dell’otoscopia che permette di avere un’immagine ingrandita del condotto uditivo esterno e della membrana timpanica per porre diagnosi di patologie a carico dell’orecchio esterno e talvolta dell’orecchio medio; la rinoscopia anteriore in corso della quale si può valutare la pervietà delle fosse nasali, la presenza o meno di secrezioni patologiche, la conformazione e l’eventuale deviazione del setto nasale e il trofismo dei turbinati inferiori, la cui eventuale ipertrofia può determinare una fastidiosa ostruzione respiratoria; la faringoscopia per evidenziare lo stato delle mucose del cavo orale e della lingua, lo stato e delle tonsille, potendo procedere a un tampone quando necessario; la valutazione clinica classica si conclude con la palpazione del collo per valutare la presenza di lesioni o masse a carico delle ghiandole salivari maggiori, della ghiandola tiroide, dei linfonodi del collo e di tutte le strutture che decorrono in questo distretto anatomico.

La visita - spiega il dott. Diego Barbieri, in forza ai servizi di Otorinolaringoiatria - Chirurgia della Testa e del Collo del gruppo Habilita - può essere integrata con altre manovre cliniche o esami strumentali a seconda dei sintomi che il paziente riferisce. L’esame clinico della funzionalità vestibolare è la valutazione della funzionalità dei due organi dell’equilibrio, e viene effettuata ogni qual volta il paziente riferisca problematiche dell’equilibrio, instabilità posturale o vertigini.

L’esame audiometrico tonale e l’impedenzometria sono effettuate per valutare la soglia uditiva soggettiva e la funzionalità delle membrane timpaniche: questi esami dovrebbero essere eseguiti ogni qual volta si abbiano problemi di udito, in presenza di un fastidioso fischio all’orecchio (acufene): in quei pazienti esposti a rumore cronico in ambito professionale, nei bambini di fronte a problemi dell’apprendimento per escludere che la condizione sia causata da disturbi dell’orecchio e negli anziani almeno una volta ogni 2-3 anni.

La fibrorinolaringoscopia è un’indagine diagnostica eseguita con l’ausilio di un fibroscopio, ovvero un tubo sottile provvisto di fibre ottiche, che inviano immagini a un monitor ad esso collegato. È l’esame indispensabile e di prima scelta per la valutazione della laringe al fine di verificarne la sua motilità, evidenziare o escludere la presenza di lesioni benigne o maligne delle corde vocali.

Un calo di voce, specialmente in paziente fumatore, non responsivo a terapia medica, deve essere sempre indagato con questo tipo di strumentazione. L’esame trova indicazione anche per la valutazione di patologie infiammatorie a carico della laringe, quali ad esempio la laringite da reflusso gastro-esofageo, problema emergente in quest’ultimo decennio. La fibrolaringoscopia è infine indispensabile per la valutazione dell’ipertrofia adenoidea nei bambini, per capirne il grado di ostruzione.

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