I giovani lombardi in sovrappeso
Solo il 7% fa attività sportiva

«I nostri ragazzi sono sempre più in sovrappeso e a rischio obesità». E’ questo l’allarme lanciato da Mario Mantovani, vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Lombardia, in occasione dell’apertura della campagna di sensibilizzazione alimentare «Healty Hour - L’aperitivo contro l’obesità», volta a promuovere un nuovo modello di aperitivo, salutare, non alcolico e non calorico. Il tutto, in collaborazione con Fipe Confcommercio e un pool di medici guidati da Evelina Flachi, specialista in Scienza dell’Alimentazione e docente presso l’Università degli Studi di Milano, e Nicola Sorrentino, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica e docente presso l’Università degli Studi di Pavia.

L’Assessore ha snocciolato dati inquietanti, forniti dal Ministero della Salute attraverso l’Organizzazione Mondiale della Sanità e riferiti a giovani quindicenni, che impongono giocoforza un ripensamento dell’immagine stereotipata del ragazzo lombardo, frequentatore assiduo di palestre, quasi eccessivamente attento al benessere fisico e alla cura estetica del proprio corpo.

«Il valore più angosciante - ha dichiarato Mantovani - non è tanto quello riferito alla percentuale di ragazzi in sovrappeso e obesi in Lombardia, in linea con la media internazionale (14%) e inferiore a quella nazionale (21%), quanto quello relativo ai ragazzi attivi fisicamente, che in Lombardia sono solo il 7% rispetto a una media internazionale del 19%». «Ciò - ha proseguito il Vicepresidente della Regione Lombardia - rende evidente che, oltre alle scorrette abitudini alimentari, i nostri ragazzi sono sempre più pigri e inclini a prediligere la sedentarietà».

Del resto, anche l’ultimo rilevamento ISTAT mette in luce che, negli ultimi 10 anni, in Italia la quota delle persone in sovrappeso o obese con più di 18 anni è passata dal 42,4% al 44,15%. Tutta colpa delle scorrette abitudini alimentari, se è vero che oltre l’80% della popolazione italiana consuma meno frutta e verdura di quanto raccomandato dai nutrizionisti. Ma ancor più allarmante è la tendenza dei giovanissimi al consumo e all’abuso di bevande alcoliche. I lombardi sembrano detenere, infatti, in quest’ambito un triste primato, anche tra gli adulti.

Prendendo in considerazione la fascia compresa tra i 18 e i 69 anni, un lombardo ogni cinque fa consumo abituale di alcolici, per una percentuale pari al 21,2%, dato leggermente superiore alla media nazionale. Il 41,2% dei maschi lombardi (il 74,7% solo coloro che hanno bevuto nell’ultimo mese) hanno bevuto alcolici prevalentemente o esclusivamente durante i pasti, mentre il 14,2% della popolazione lombarda ha bevuto prevalentemente o solo fuori dai pasti.

I numeri sono ancora più preoccupanti se circoscritti all’ambito dei più giovani. «La percentuale di ragazzi che consumano alcol a livello internazionale - ha puntualizzato Mario Mantovani - è dell’11%, mentre quella lombarda si attesta intorno a un allarmante 15%. Ma non è solo questo. Il problema è che i ragazzi hanno perso il senso del limite, facendosi allettare sempre più frequentemente dal fenomeno del ’binge drinking’: il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione».

”Nel complesso della popolazione adulta lombarda - ha aggiunto -, questo dato si attesta al 5,6%, mentre di grande preoccupazione il fatto che tale cifra anche nel 2013 cresca in maniera consistente tra i 18-24enni, collocandosi al 21%. Andando più nello specifico, la percentuale di maschi lombardi quindicenni dediti a questa pericolosissima moda è del 41% e supera di 2 punti la media nazionale (39%). Non vanno meglio le femmine coetanee: 25% contro la media nazionale del 24%».

Un dato allarmante, questo dell’universo femminile, che non può essere sminuito dal maggior rigore delle ragazze nella cura del peso (solo il 6 % risulta, infatti, in sovrappeso).

«Non dimentichiamo - ha insistito Mantovani - che l’alcol, oltre ad avere un impatto fortemente negativo nella sfera della salute, sia nell’immediato che a lungo termine, può creare una vera e propria dipendenza e portare a un consumo dannoso nell’età adulta».

Del resto, è bene sottolineare che obesità e sovrappeso non sono solo problemi estetici, sebbene portino comunque a riflettere su come gli adolescenti lombardi abbiano perso interesse per la cura dell’aspetto fisico, ma sono soprattutto un problema «sanitario».

I ragazzi obesi o in sovrappeso, è noto, avranno infatti maggiori probabilità di diventare adulti con gravi problemi di salute quali diabete, asma e malattie cardiovascolari e, oltre a essere una minaccia per sè stessi, saranno un peso per il sistema sanitario, che dovrà accollarsi le loro cure.

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