Il freddo, un nemico della pelle
La rende secca e irritabile: ecco come fare

Aria fredda e inquinamento atmosferico non fanno bene alla pelle che diventa più sensibile e irritabile, tanto da provocare in primis arrossamento e secchezza.

«Durante i mesi freddi la pelle rallenta le proprie attività e riduce la produzione di grassi (lipidi). Questa ridotta produzione – spiega Marzia Baldi, responsabile degli ambulatori di dermatologia di Humanitas Gavazzeni e Castelli - è principalmente dovuta al fenomeno della vasocostrizione legato al freddo. In pratica, per trattenere il calore del corpo, il nostro organismo riduce il calibro dei vasi sanguigni della pelle, che diviene pallida e non disperde calore all’esterno. Il meccanismo della vasocostrizione rallenta anche i processi di produzione dei lipidi che sono in grado di proteggere la pelle dagli agenti esterni».

Non vanno quindi sottovalutati, nell’insorgenza della pelle secca, fenomeni atmosferici come vento, umidità, ma anche ambientali come la permanenza a lungo in ambienti condizionati, la frequentazione di piscine, saune e lavaggi frequenti. Inoltre la pelle diviene fisiologicamente più secca, arrossata e pruriginosa sia nei bambini, che sino a 3 anni sono più sensibili al freddo, ma anche nell’età avanzata.

E tra i problemi di pelle più insidiosi c’è l’eczema, un disturbo che tende ad aumentare con l’arrivo della stagione fredda. «Soffrono di eczema circa il 30% dei bambini e il 10% degli adulti – spiega la dottoressa Baldi -. Tra gli eczemi nei bambini ricordiamo la dermatite atopica che è sicuramente una delle patologie dermatologiche di più frequente riscontro nell’età pediatrica. Una delle sue caratteristiche tipiche è l’evoluzione stagionale: peggioramento in inverno e miglioramento in estate. I trattamenti per curarla sono locali (creme) o sistemici (farmaci), e vanno indicati dallo specialista. Per prevenirla, sembra una banalità, ma bisogna limitare le esposizioni della pelle al freddo e coprirsi bene: scegliere calze pesanti ma, anche, usare i guanti per proteggere le mani e indossare indumenti adeguati».

«Per prevenire la secchezza cutanea - afferma la dermatologa di Humanitas Gavazzeni e Castelli – è poi importante iniziare da un detergente adeguato. Al posto dei saponi, validi d’estate, è meglio utilizzare le creme da lavaggio, prodotti più corposi che non fanno schiuma e lavano come un comune detergente lasciando la pelle morbida. La nostra cute per ricostituire i lipidi ha bisogno di 24 ore di tempo. È utile quindi diminuire la frequenza dei lavaggi troppo aggressivi riducendo la perdita eccessiva di lipidi cutanei: se ci laviamo molte volte durante la giornata, non c’è tempo necessario per il loro ripristino. La cute diventa secca e pruriginosa con conseguente formazione di fessurazioni (taglietti). Diminuendo il numero dei lavaggi ed applicando subito dopo una crema emolliente potremmo evitare i fastidi della cute secca invernale».

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