«La dieta? Lasciare
le cattive abitudini»

Dopo il periodo delle feste ci si ritrova, come ogni anno, con il problema di perdere il peso guadagnato in breve tempo complice un’alimentazione troppo ricca di zuccheri e grassi.

Pur dimagrire si è disposti a seguire qualsiasi dieta, da quelle con la totale eliminazione di grassi alle cosidette «low carb» a basso contenuto di carboidrati, che renderebbero più semplice, secondo studi recenti, mantenere il peso perso. Oppure regimi alimentari drastici, con sostituzioni dei pasti con prodotti proteici, che aiutano a dare una sferzata al metabolismo.

«Tutte queste diete - osserva la dottoressa Cristina Robba, responsabile dell’ambulatorio di nutrizione clinica del Policlinico San Marco e nutrizionista di Smart Clinic “Le Due Torri” - sono in effetti utili a perdere peso, ma si è visto che spesso i risultati variano da persona a persona, perché anche nel modo di perdere peso ognuno è diverso. Questo è il motivo per cui ogni approccio dietetico dovrebbe essere personalizzato e prescritto da persone qualificate per poter modificare non solo il peso corporeo ma anche le cattive abitudini che influenzano il rallentamento e le disfunzioni del metabolismo».

Obiettivo: mantenere il peso perso

Nei primi periodi di dieta di solito l’obiettivo di dimagrire è spesso raggiunto in tempi brevi, ma una volta raggiunto il peso ideale si è solo a metà dell’opera. «Mantenere il peso perso è la vera sfida» avverte la dottoressa. «Inizialmente si dimagrisce con una certa facilità, ma poi spesso il peso viene recuperato, anche con gli interessi (“sindrome yo-yo”), non appena si sospende la dieta. Questo perchè perdere peso implica impostare un programma nutrizionale e comportamentale di lungo respiro che contempli un mix bilanciato di attività fisica aerobica (continuativa, a bassa/media intensità) ed educazione alimentare. Nella maggior parte dei casi, infatti, la persona in sovrappeso non solo mangia troppo e male, ma è sedentaria e consuma poche calorie».

Giusta motivazione

Per ottenere la massima adesione a quello che è un vero e proprio «progetto di salute», è fondamentale ricevere anche la giusta motivazione, che può essere differente da persona a persona e deve essere individuata così da avere le migliori possibilità di successo. «Ad esempio potrebbe aiutare essere consapevoli che perdere peso significa da un lato avere una migliore percezione del proprio corpo, e quindi soddisfazione, dall’altro garantirsi una vita in condizioni di maggior benessere psicofisico. Con un fisico in forma si affronta meglio anche il passare degli anni e tutte le modifiche anche fisiologiche legate all’età come osteoporosi, indebolimento muscolare, artrosi. Inoltre, se ci sono patologie associate al sovrappeso, come l’artrosi, oppure legate al metabolismo, come il diabete, o ancora malattie cardio vascolari, un buon calo di peso mantenuto nel tempo protegge a 360 gradi».

C’è anche lo stallo

I momenti di stallo? Possono succedere ma con i giusti accorgimenti si può ripartire. Una dieta personalizzata e una buona motivazione permettono di gestire la prima fase di euforia, quando il peso scende con maggior velocità. «In questa fase generalmente si pensa di poter andare avanti senza intoppi. I problemi, però, insorgono quando sopraggiunge un secondo periodo in cui si dimagrisce meno o addirittura non si dimagrisce più» sottolinea la dottoressa Robba. «Ecco allora che il ruolo dello specialista è intervenire spiegando i motivi di questo “stallo” ed eventualmente modificando lo schema nutrizionale in atto per resettare il metabolismo e riprendere a calare di peso in benessere e sicurezza. è importare ricordare che un’eventuale fase di stabilizzazione, in cui il peso scende ma molto più lentamente, è spesso una tappa obbligata, pertanto non bisogna mai gettare la spugna in questa fase e non sospendere i controlli dietologici».

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