L’influenza è in arrivo
Niente cure «fai da te»

L’esperto: decidere di affidarsi subito all’antibiotico senza consultare

il proprio medico è un grosso errore.

Con i primi freddi arrivano pure i primi acciacchi: mal di gola, raffreddore e influenza. Gli sbalzi di temperatura aumentano il rischio di infiammazione delle vie aeree superiori e l’inizio delle campagne di vaccinazioni anti influenzali segna che sono in arrivo i primi picchi di contagio. Facciamo chiarezza con Amidio Testa, responsabile dell’Unità operativa di Medicina di Humanitas Gavazzeni.

Ci ammaliamo di più perché prendiamo freddo? «Mamme e nonne lo dicono sempre “attento che prendi freddo!”. E, in effetti, tempo fa si credeva che l’esposizione alle basse temperature fosse causa di malattia, influenza. Non è proprio così: ci si ammala di più in inverno perché passiamo molto tempo al chiuso. Tra casa, ufficio e scuola le ore all’aria aperta diminuiscono drasticamente e proprio al chiuso le occasioni di contagio aumentano esponenzialmente». Perché succede questo fenomeno?«Dipende dalla “meccanica” del contagio. L’influenza viene trasmessa principalmente dalle goccioline diffuse attraverso la tosse o gli starnuti. O attraverso il contatto diretto con le secrezioni respiratorie contaminate. In casa, in ufficio e a scuola questo passaggio è più facile».Quanto dura l’incubazione?«Dai due ai quattro giorni. Gli adulti possono diffondere l’influenza da un giorno prima dell’inizio dei sintomi a circa cinque giorni dopo la loro comparsa».Quali accorgimenti possiamo prendere per ridurre il contagio?«Lavarsi bene le mani, gettare i fazzoletti usati nel wc, o lavarli ad alta temperatura se si usano quelli in stoffa. Evitare di avvicinare troppo il viso a chi è malato. Evitare di starnutire o tossire senza mettere la mano davanti a naso e bocca. Areare bene le stanze a intervalli regolari». Parliamo di vaccinazioni anti-influenzali.

A chi sono consigliate?«Ci sono soggetti che sono più a rischio: anziani, bambini e donne in gravidanza. Soprattutto i soggetti con malattie che li rendono più deboli. Non dobbiamo dimenticare chi lavora in strutture socio-sanitarie, negli ospedali, o chi presta assistenza a malati cronici. Vaccinarsi è una forma di prevenzione importante e di tutela delle persone con cui si entra in contatto quotidianamente».Nonostante tutte le precauzioni, prendiamo l’influenza. Cosa fare?«No alle cure “fai da te”. È sempre bene consultare il proprio medico di base, in modo che l’assunzione di farmaci sia mirata, avvenga secondo le corrette tempistiche e non ci siano rischi dovuti alla combinazione di farmaci». E rispetto agli antibiotici?«Assumerli senza consultare il medico è un grosso errore sotto molti punti di vista: 1) spesso le infezioni alle vie respiratorie sono virali, quindi un antibiotico non può curarle, esattamente come per spegnere un incendio non sempre si può usare l’acqua ma occorre valutare la situazione per capire se serve un estintore a base di polvere. 2) Spesso le persone non si rendono conto che l’abuso di antibiotici è responsabile di un problema globale: in un futuro nemmeno troppo lontano, l’efficacia degli antibiotici sarà sempre più debole perché i batteri, esseri viventi e quindi in mutazione per adeguarsi alle condizioni dell’ambiente circostante al fine di preservare la propria esistenza, diventano resistenti. Questo non è uno scenario da fantascienza, ma una realtà già sotto i nostri occhi».Quando si possono assumere?«Sempre sotto prescrizione e controllo medico, in caso di infezioni batteriche e forme antinfiammatorie con sovra infezione batterica come sinusiti, tonsilliti con placche infette, otiti, bronchiti catarrali con secreto infetto, broncopolmoniti, ecc. Per raffreddori e mal di gola ed affezioni delle vie aeree superiori , il medico indicherà farmaci antinfiammatori, mucolitici, fluidificanti e antipiretici».

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