Nei Pronto soccorso degli Usa
ogni anno 12 milioni di diagnosi errate

Diagnosi errate per un paziente su venti nei Pronto Soccorso e nelle cosiddette «cliniche d’emergenza» degli Stati Uniti: il dato corrisponde a più o meno 12 milioni di persone che ogni anno se ne tornano a casa dalle corse alle «Emergency room» correndo un qualche rischio per la propria salute.

Secondo la nuova indagine condotta da Hardeep Singh, ricercatore al Veterans Affairs Center per l’innovazione e del Baylor College di medicina, 6 milioni di persone ricevono diagnosi così errate da comportare potenziali pericoli.

Il rapporto, pubblicato online sulla rivista BMJ Quality and Safety, sottolinea che nella maggioranza dei casi di errori si può trattare di patologie come insufficienza cardiaca, polmonite, anemia e persino tumori dei polmoni.

«Quello che ci chiediamo di fronte a questi dati è se c’era una qualche “bandiera rossa” sulla salute di questi pazienti che non è stata notata», ha detto lo stesso Singh, che ha ricevuto dal presidente Usa Barack Obama il prestigioso premio «presidenziale per risultati raggiunti all’inizio della carriera», proprio per il suo lavoro sulle diagnosi sbagliate.

Nella sua analisi Singh ha usato dati provenienti da tre studi precedenti che si erano concentrati su «inusuali visite mediche seguite alla prima ai Pronto Soccorso da parte degli stessi pazienti». Nel 5% e poco più dei casi, la diagnosi iniziale è risultata sbagliata e secondo gli esperti avrebbe invece potuto essere corretta in base alle informazioni in possesso dei medici.

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