Osteosarcoma, per 8 bambini su 10
la diagnosi arriva troppo tardi

Per supportare le proprie iniziative, A.I.S.OS. ha lanciato fino al 20 ottobre il numero solidale 45592: con un SMS o una telefonata è possibile donare 1 o 2 euro. Hanno aderito già numerosi testimonial, tra cui Gigi Proietti, Pupi Avati, Enzo De Caro e Fabrizio Macchi.

Ogni anno in Italia oltre 100 bambini si ammalano di osteosarcoma, un terribile tumore delle ossa tipico dell’età giovanile. Nell’85% dei casi i piccoli pazienti arrivano alla diagnosi in uno stadio già avanzato, quando sono necessari pesanti trattamenti chirurgici e chemioterapici. «Grazie alla continua attività di ricerca, formazione e informazione, la mortalità per questo cancro è scesa, negli ultimi 30 anni, dall’80% al 20%. Questo dato è il modo migliore per festeggiare il nostro primo decennio di vita - spiega Francesca Terracciano, Presidente Aisos, l’Associazione Italiana Studio Osteosarcoma -.Vediamo ogni anno 150 pazienti, provenienti da tutti i continenti. Oltre ai bimbi, accogliamo anche le loro famiglie e le inseriamo in un percorso strutturato: perché l’obiettivo primario è sconfiggere la malattia, ma anche migliorare la qualità della vita dei piccoli e dei genitori».

Per supportare le proprie iniziative, A.I.S.OS. ha lanciato fino al 20 ottobre il numero solidale 45592: con un SMS o una telefonata è possibile donare 1 o 2 euro. Hanno aderito già numerosi testimonial, tra cui Gigi Proietti, Pupi Avati, Enzo De Caro e Fabrizio Macchi, campione mondiale di ciclismo paralimpico che ha vinto contro questa malattia. «L’osteosarcoma è un tumore del tessuto osseo che colpisce soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, perché in questo periodo le cellule dell’apparato scheletrico, in rapida crescita, sono in attiva moltiplicazione e dunque più a rischio di deviare verso la malignità rispetto agli adulti - commenta Carlo Della Rocca, professore ordinario di Anatomia Patologica alla «Sapienza» Università di Roma -. Con la raccolta fondi, Aisos finanzierà progetti di ricerca, borse di studio, corsi di formazione e informazione, per favorire la possibilità di arrivare a terapie sempre più mirate e abbattere così ulteriormente la mortalità dell’osteosarcoma».

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