Cavallo di gemme
ma per solidarietà

Tre mesi di fianco alla grande scultura di Salvador Dalì, nella hall di uno degli alberghi più prestigiosi al mondo: il Marina Bay Sands di Singapore. A chi è toccato il privilegio? Robi Spagnolo, gemmologo di Bergamo.

Tre mesi di fianco alla grande scultura di Salvador Dalì, nella hall di uno degli alberghi più prestigiosi al mondo – il Marina Bay Sands di Singapore –, dove nessuno a parte il grande artista spagnolo, era mai riuscito a esporre nulla. A chi è toccato il privilegio? Robi Spagnolo, gemmologo di Bergamo che da anni si dedica alla creazione di opere attraverso le pietre preziose. Un interesse quello per le gemme che si lega all'altra sua grande passione – l'Africa – coltivata ormai in decenni di volontariato (Spagnolo è presidente dell'associazione onlus Africa 3000).

Da questi due mondi apparentemente tanto lontani e contrapposti è nata l'opera esposta a Singapore, ma anche a Chicago e Hong Kong dove si trova attualmente. Un cavallo di plastica completamente ricoperto di pietre e gemme. In tutto, oltre 5 mila carati: dall'Onice nera del Congo, alla Corniola Rossa del Malawi, dalla Corniola Brown del Kenya all'occhio di tigre sudafricano. Per realizzarlo, rivestendo con certosina pazienza la struttura in plastica di Animal art, l'autore ha impiegato oltre 400 ore con un obiettivo lontano anni luce dallo sfarzo evocato dall'opera stessa: «Si tratta di un invito a riflettere sull'Africa – spiega lo stesso Spagnolo – un Paese spogliato di tutte le sue ricchezze, ma in grado di conservarne una preziosissima: il tempo. Un bene unico che l'Occidente ha perso. Il cavallo sta a significare proprio questo, perché solo chi gestisce con rispetto e consapevolezza il tempo, può cavalcare la vita e non esserne cavalcato».

Un messaggio e una storia che il gemmologo riproporrà anche lunedì sera alle 20.30 nella sede dell'Associazione artigiani di via Torretta a Bergamo. «Di solito – aggiunge – dedico questo appuntamento prenatalizio a una singola gemma. Quest'anno ho deciso invece di raccontare della declinazione artistica che ho dato alla mia passione». «L'opera – conclude Spagnolo – ha ottenuto molto successo. Ne hanno parlato tanti giornali un po' in tutto il mondo e adesso mi auguro di riuscire a venderla (la stima è di circa 125 mila euro) per finanziare i progetti dell'associazione». La prossima tappa è Dubai. Il giro del mondo continua. Con l'Africa sempre nel cuore.

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