Collection de Grasse
L'Occitane ci profuma

Dal 17 aprile sarà nei negozi la Collection de Grasse de L'Occitane, una serie di profumi esclusivi che uniscono le materie prime più belle di questa terra come di altre.

Dal 17 aprile sarà nei negozi la Collection de Grasse de L'Occitane, una serie di profumi esclusivi che uniscono, sotto il segno dell'Esperluette (&), le materie prime più belle di questa terra come di altre.

La storia inizia per caso con la creazione di un paio di guanti deliziosamente profumati. La nascita di una corporazione di Guantaio Profumatore nel 1614 incoraggia la coltura delle piante da profumo a Grasse e la produzione delle materie prime. I contadini addomesticano il gelsomino, la rosa, il fiore d'arancio, la violetta. I profumieri inventano nuovi procedimenti d'estrazione.

I più avventurosi vanno a cercare la magnolia d'Estremo Oriente, la vaniglia del Madagascar, tutte materie preziose raccolte al di là dei mari. Alla fine del IIX secolo si poteva realmente dire: l'Europa trae le sue essenze da Grasse. È la capitale mondiale del profumo, il punto d'incontro degli ingredienti provenienti da tutto il mondo. I nasi più famosi hanno tenuto lezioni nei laboratori della città. I muri di Grasse hanno memoria di secoli di spartiti profumati.

A Grasse, Olivier Baussan ha incontrato il suo primo naso. Alla luce di Grasse, compose le sue prime creazioni e fondò il marchio L'Occitane. Karine Dubreuil, insieme a Baussan, condivide il gusto della Provenza e l'esperienza della semplicità. «Mi sono subito riconosciuta in questa chiara lettura evocata dall'autenticità della creazione L'Occitane. Questo desiderio di sincerità si traduce nei loro profumi esprimendo la natura integra».

Formata alla Scuola di Profumeria di Roure a Grasse e nelle grandi Maisons, creatrice di famosi profumi, Karine Dubreuil ha già composto essenze di rilievo per L'Occitane. Oggi i legami si rafforzano con la creazione delle fragranze della Collection de Grasse, la sua città natale. Il nome di questa linea le calza alla perfezione. Le composizioni intorno a due accordi maggiori s'iscrivono nell'eredità della scuola di Grasse che ha formato i nasi più famosi. «È lì che ho imparato a riconoscere l'ingrediente, ad evitare la trappola della confusione. Bisogna affrontare una scelta se si vuole offrire un profumo esclusivo, indimenticabile. L'Occitane può permettersi quest'esercizio».

Magnolia d'Estremo Oriente, mora del Sud della Francia, tè verde del Giappone, arancia amara di Tunisia, gelsomino di Grasse e d'Egitto, bergamotto d'Italia, vaniglia del Madagascar, narciso di Francia. L'inventario degli estratti scelti è già un primo viaggio.

Aprendo i flaconi della Collection de Grasse alle materie prime più belle, L'Occitane iscrive il suo gesto nella traduzione dei profumieri che hanno fato la fama internazionale di Grasse, la capitale dei profumi. Sotto la penna di Karine Dubreuil, gli ingredienti vanno sempre in due, uniti dal segno dell'Esperluette. Lì si intrecciano e si stupiscono. Altrove, si rispondono. Nulla è vietato, ancora meno l'audacia.

Per comporre i primi quattro movimenti della Collection de Grasse, Karine Dubreuil sceglie spontaneamente una scrittura figurativa, intimamente legata al repertorio di L'Occitane. «Gli estratti naturali si esprimono senza maschera. Questa voglia di trasparenza suppone un grande rigore nella scelta degli ingredienti».

La collezione comprende: Jasmin & Bergamote (il giorno e la notte), Magnolia & Mûre (misteriosa coincidenza), Vanille & Narcisse (felicità insolente), Thé Vert & Bigarade (ricordi condivisi). Per ricevere la Collection de Grasse, Olivier Baussan ha progettato un flacone quadrato quasi perfetto, sobrio, tagliato in uno spesso vetro trasparente, ispirato alle bottiglie tradizionali della profumeria di Grasse. Il collo allungato è chiuso da un tappo nero con un'Esperluette in rilievo.

Ritroviamo il sigillo di questa unione sulla facciata degli astucci di carta bianca opaca che porta i colori di un accordo maggiore. La lettera di collegamento annuncia il matrimonio degli opposti o le unioni complementari.

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