Moda e tendenze / Valle Cavallina
Venerdì 03 Maggio 2013
Lartigianabottoni
Da Bolgare a NY
È l'unica azienda bergamasca a far parte di questo progetto: Lartigianabottoni, storica realtà della «Button Valley» orobica, da Bolgare è sbarcata a New York come partner per l'accessoristica nello showroom di T-Project.
È l'unica azienda bergamasca a far parte di questo progetto: Lartigianabottoni, storica realtà della «Button Valley» orobica, da Bolgare è sbarcata a New York come partner per l'accessoristica nello showroom della T-Project, società fondata da Laura Chini, direttrice dell'Alta Scuola di Pelletteria Italiana a Firenze che da anni collabora con i grandi brand del lusso. Uno showroom nel cuore di Manhattan che vede una rete di imprese unite per fare squadra e offrirsi come fornitori alla clientela americana. Il progetto è molto semplice: portare la filiera del made in Italy direttamente oltreoceano: «Molti operatori della moda americani vorrebbero produrre con materiali italiani, ma spesso hanno difficoltà nella ricerca dei singoli fornitori - spiega Laura Chini -, così abbiamo esportato il nostro modello produttivo».
Nello showroom espongono tutti operatori che, con la loro produzione, danno vita all'accessorio borsa e scarpa. E qui, per quanto riguarda l'accessoristica e gli elementi in resina pregiata, compare Lartigianabottoni: «Non ci si può più permettere di stare fermi come negli anni passati quando bastava produrre per trovare spazio sul mercato. Ora bisogna sviluppare "idee", non solo dal punto di vista di forme, colori e materiali, ma anche nel modo di proporre le nostre creazioni alla clientela» commenta Antonia Gualini, presidente e responsabile dell'ufficio stile dell'azienda bergamasca, nata nel 1961 da una produzione di bottoni da donna.
Lartigianabottoni a Bolgare è leader nel settore dell'accessorio in resine pregiate: un centinaio i dipendenti, con i suoi bottoni, bijoux e accessori lavora per le più importanti griffe di moda attraverso una filiera della produzione ancora tutta made in Italy. «Non è sempre facile fare rete perché fra le aziende prevalgono le ragioni della concorrenza - continua Antonia Gualini -, ma in questo caso di New York si è creata una giusta collaborazione». Mentre a Bolgare continua la strategia di puntare sulla «cura artigianale nella creazione, spingendo sulla personalizzazione per i singoli committenti» attraverso un ufficio stile di dieci persone. «Attualmente l'export copre il 50% del nostro fatturato - prosegue Gualini -. Creatività e innovazione, attraverso la ricerca di nuove visioni estetiche, restano la nostra forza». Ora uno sguardo più concreto agli Usa, per nuove prospettive verso Occidente.
Fa. Ti.
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