Con La Martina da Bonate Sopra
una app per «fotografare» i clienti

L’azienda di Bonate Sopra è licenziataria La Martina che ha lanciato un’App che rileva i gusti di chi entra in negozio.

Lavorare in Rete, in tutti i sensi. La Compagnia delle Pelli cambia vita ed entra ufficialmente nell’era digitale con La Martina, di cui detiene la licenza degli accessori per l’Europa e il Medio Oriente.

Il cambio di passo riguarda prima di tutto il lavoro negli uffici di Bonate Sopra: è stato infatti messo in moto un software che gestisce tutto il ciclo dei prodotti, dalla fase di sviluppo stilistico fino alla vendita, con una intranet che mette in continuo contatto i modellisti bergamaschi con i referenti di La Martina in giro per il mondo. «Considerando che la nostra licenza comprende la pelletteria, la produzione prende un’altra strada e tutto si fa più dinamico. Fondamentale è infatti il coordinamento costante con l’ufficio stile della casa madre e con quelli degli altri licenziatari, per poter garantire al consumatore finale un prodotto che sia La Martina al 100%», commenta Giuseppe Bettinelli, titolare dell’azienda e impegnato nei giorni scorsi al Pitti di Firenze.

Il processo incide anche successivamente, nella vendita, perché La Martina ha avviato anche un sito e-commerce e una app che permette ai clienti di dialogare con il brand: «E questo ha un riscontro anche sulla nostra attività: sui nostri 4 monomarca di proprietà a Forte dei Marmi e Milano Marittima, ma anche nei due outlet a Vicolungo e Castel Romano».

L’app riconosce il cliente e, quando quest’ultimo, entra in un negozio La Martina, il responsabile delle vendite è informato sui gusti della persona che si trova davanti, in un interscambio di informazioni e consigli legati anche, per esempio, a come il cliente è vestito in quel momento. Una app collegata a tutti i negozi del mondo, «affinché l’esperienza d’acquisto digitale si trasformi in un’esperienza d’acquisto concreta, e diretta in negozio».

Il tutto con un investimento tecnologico per l’azienda di Bonate di 120 mila euro: «Il processo di espansione del business di La Martina nella sua globalità comporterà una crescita anche per noi, al di là dei territori previsti dall’attuale contratto di licenza – spiega Bettinelli -. L’ottimo rapporto costruito con la casa di moda, e consolidato nel tempo, ci sta portando verso una gestione più fluida dei limiti geografici, con particolare attenzione ai mercati asiatici. Questo obiettivo ci stimola molto perché il consumatore orientale, in particolare cinese, si sta evolvendo: la futura classe dirigente del Paese, i trentenni che si sono formati in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, cerca prodotti che abbiano contenuti non solo moda, ma che possano raccontare una storia di eccellenza, artigianalità e unicità. Tutte caratteristiche che si ritrovano negli accessori di pelletteria di La Martina».

Con una crescita per La Compagnia delle Pelli, che ha chiuso il 2014 con 68 dipendenti e 26,2 milioni di fatturato, business che comprende anche la licenza mondiale di Cavalli Class, i negozi e gli outlet di proprietà legati a La Martina, due outlet monomarca, a Vicolungo e Bonate, oltre alla boutique di Verona: «Obiettivo del 2015 è chiudere stabilmente l’anno, avviando e consolidando le procedure tecnologiche che porteranno nei prossimi anni dei vantaggi sia lavorativi che di business – conclude Bettinelli -. La tecnologia è sempre più imperante e sempre più indispensabile per aumentare la produttività e la soddisfazione del cliente».

Fabiana Tinaglia

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