Da Marimekko alle borse design
«Dopo la Finlandia? Città Alta»

La stilista Jaana Parkkila ha scelto Bergamo per vivere e creare. Stilista di Marimekko fino a qualche anno fa, ora ha una sua linea di borse, dalle linee di design, coloratissime. E pensare che lei si veste solo di nero...

«Mi vesto di nero, sempre. Così mi sento in pace con me stessa e butto fuori tutto il colore che c’è in me». Colore che è sulle stoffe, nelle borse la cui pelle si attorciglia, si nasconde e svela, giocando con le forme. Jaana Parkkila il colore però ce l’ha anche addosso, con quei capelli rosso Tiziano e gli occhi verdi, trasparenti che ipnotizzano. Dalla Finlandia, una piccola città ventosa vicina a Helsinki, ora vive in un appartamento che si affaccia su via Donizetti.

È arrivata a Bergamo 15 anni fa, dopo qualche anno vissuto a Brera, studentessa della Marangoni e stilista per Marimekko, il marchio più noto della moda finlandese per le sue fantasie coloratissime, una moda d’avanguardia e ricca di magia. «Sono arrivata in Italia per proseguire con i miei studi: laureata in Arte e Design, volevo dare alla mia preparazione un’impronta più legata allo stile e alla moda. L’Italia era il mio sogno e già collaboravo con case di moda finlandesi».

Sono gli anni Novanta e Jaana arriva a Milano, nella culla creativa «di Armani, Ferrè, Trussardi e Romeo Gigli - ricorda -. In un piccolo appartamento di Brera c’era tutto il mio mondo, mi sentivo a casa». Nel 1993 la chiamata di Marimekko: «Ero free-lance insieme ad altri tre stilisti: mi occupavo della moda donna, delle stampe dei tessuti, lavoravo il cotone come il jersey, e mi divertivo a lasciar andare la fantasia». Ed è proprio questa creatività che la porta a Bergamo: «Per Marimekko ho lavorato fino al 2007 e nel 1999 ho iniziato una collaborazione più estesa: non inviavo solo i disegni alla casa madre finlandese, ma mi occupavo di tutta la prototipia». Che nasce e si sviluppa proprio nella Bergamasca: «Dopo qualche mese da pendolare, mi sono innamorata di Città Alta e qui mi sono trasferita».

In via Donizetti, in un piccolo appartamento affacciato sulla storia e l’arte di Bergamo: «Ed è qui che, oltre a continuare a lavorare per Marimekko, ho iniziato a dare vita a una mia linea». Che prende il suo nome e che punta sugli accessori. «Nasce nel 2010: borse, sciarpe e bijoux in particolare», mentre Jaana collabora come stilista per aziende di moda donna della Lombardia e del Veneto. «Ma la mia base è stata fino ad oggi Bergamo: amo Città Alta e San Vigilio, le sue stradine e le sue pietre antiche. Qui mi sento come nella mia Finlandia, mi sento tranquilla» dice e sorride con gli occhi verdi. Poi continua: «La verità? Da viaggiatrice del mondo, molto spesso con la valigia in mano, e con una vita fatta anche di solitudine dato che gli affetti familiari sono lontani, Bergamo e la sua storia, i suoi scorci e la sua città antica, mi danno coraggio». Dice «coraggio», e si ferma su questa parola così carica di significato. «Così importante, così piena di emozione - continua -. Perchè questa città è un tutt’uno di storia e di arte, ma anche di musica, fondamentale per una come me appassionata di classica e lirica».

Ed è proprio tra questi muri antichi, «queste pietre» come dice la finlandese mentre passeggia per le strade di Città Alta, «sono nate le mie borse: giochi di pelle e di colore». Giochi di trafori e decorazioni. Intrecci di design per le sue linee: ci sono le collane «Bon Bon», le mini-bag «Cactus» e «Stella». Piccole opere d’arte finite anche in mostre di design e allestimenti, labirinti di pelle e materiali sintetici, continue sperimentazioni di forme tra tagli, borchie e tonalità accese. «Il colore è fondamentale - spiega -. Lo è stato nelle mie collezioni per Marimekko e lo è ora nella mia linea di accessori: neutralizzo me stessa per donare vivacità in quello che creo». Che nasce dalla musica, sua fonte d’ispirazione, ma anche dal design, per uno stile minimalista, che parte dalla forme geometriche per creare piccole rivoluzioni architettoniche, perfino scultorie, opere d’avanguardia che resistono col passare del tempo. «La mia collezione è prodotta in Italia, al cento per cento. Ormai questa è la mia seconda casa, a tutti gli affetti, e in nessun paese del mondo è garantito uno standard qualitativo così elevato» spiega Jaana, che si riferisce alla pelle toscana e veneta, e alle lavorazioni artigianali di un mondo antico e sapiente. «Ho collaborato con diversi artigiani bergamaschi che mi hanno spesso consigliato, creativi che lavorano per marchi di tutto il mondo». Si gira e rigira tra i muri antichi di Città Alta, poi torna a camminare per le viuzze dei borgo, nascosta tra quelle pietre antiche che tanto ama.

Fabiana Tinaglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA