Da papà Nicola al mood rock
Gaia e Tomaso raccontano il loro jeans

La ripetono entrambi la frase di papà Nicola: «Trussardi non sarebbe Trussardi senza il jeans». Ci credono fermamente Gaia e Tomaso che partono da qui, dalla storia del marchio nato proprio a Bergamo nel 1987, per presentare a Milano la nuova vita di Trussardi Jeans, brand del gruppo chiuso due stagioni fa e ora tornato alla luce, dopo un’opera di riorganizzazione e ristrutturazione.

«Abbiamo così avuto il tempo di lavorare sul marchio, per una nuova collocazione e riposizionamento distributivo» spiega Tomaso, amministratore delegato della società: «Previsti un migliaio di clienti, saremo nei principali department store del mondo e sono previste 25 nuove aperture tra Cina e Russia (in quest’ultimo Paese previsto un tasso di cambio favorevole per la maison del levriero: «Mio padre Nicola è stato tra i primi ad arrivare in Russia, nel 1982 - ha detto Tomaso - Il nostro brand è molto radicato in questo paese». )» continua l’ad, con Gaia a suo fianco che racconta lo stile, il cosiddetto «mood» di quella che è la sua nuova linea, «che passa attraverso le emozioni, per un consumatore eclettico e non segmentato che passa da una linea all’altra, in una casa di moda come la nostra che si sviluppa come una casa, una famiglia, mantenendo forte il concetto di lifestyle nato da mio padre» spiega Gaia.

Un brand - Trussardi jeans - che racconta anche la loro vita: proprio papà Nicola li aveva voluti nel 1997 testimonial della campagna: Tomaso aveva 13 anni, Gaia 17 e il fotografo - d’eccezione - era Richard Avedon. Gaia con i capelli sfilati corti e Tomaso con il kajal agli occhi, bellissimi e così simili, da sembrare una l’alter ego dell’altro. «Mia mamma e mio fratello continuano a insistere perché io sia testimonial della nuova linea, ma questa volta non mi hanno convinto: gli scatti della prima campagna sono in programma proprio in questi giorni a Milano».

E Gaia non può che rimirare le foto delle campagne in cui ha posato secondo il desiderio di papà Nicola: «Se guardo quegli scatti all’aria aperta, in barca, con le auto sportive, c’è lui in tutte quelle immagini, in quella voglia di libertà». Che ora è anche all’insegna di un consumatore giovane, dinamico, con un posizionamento di prezzo accessibile e una precisazione a cui Tomaso tiene: «Il 50% della nostra produzione è made in Italy, abbiamo cercato laboratori nazionali per la lavorazione del denim ed esiste un grande comparto di eccellenza». Ma non si tratta solo di jeans, ma anche di maglieria e giubbotteria, con la pelle che entra nella linea, «in una veste più giocosa, con trattamenti mirati».

E se gli anni Novanta erano i tempi dei paninari, adesso lo sguardo è su un denim «più puro» e dove il tocco di Gaia è in particolare nell’effetto marmorizzato molto amato dalla creativa. Perchè «Effortless elegance, eleganza senza sforzo, è il motto Trussardi, da sempre, anche nella prima linea Trussardi e in TruTrussardi, un gruppo che chiude il 2014 con 180 milioni di fatturato e la previsione per questo prossimo anno di acquisto di 21 negozi Trussardi da un partner cinese.

Intanto proprio in questi giorni è previsto il lancio della nuova linea di orologi con Morellato e per Natale una linea di cover con Samsung (100 milioni il valore delle licenze, escluso il Giappone), con novità anche bergamasche: «Nel 2015 apriremo un Trussardi Jeans nello scalo di Orio al Serio, vicino ad Armani Jeans, e stiamo valutando anche la nostra presenza nel Polo del Lusso di Azzano». E nuove previsioni commerciali: «Prevediamo nel giro di due anni di lanciare la linea anche negli Stati Uniti sia attraverso collaborazioni con i più importanti department store che attraverso l’apertura di negozi diretti a New York e Los Angeles», con la collezione che in prospettiva si trasformerà in total look, con una linea di borse e scarpe.

Ma allora bisogna toccarla questa collezione, leggere tra i tessuti, il denim e la pelle insieme. La prima collezione disegnata da Gaia Trussardi per la nuova Trussardi Jeans fa rivivere infatti le atmosfere originali del marchio, con un’offerta scanzonata e di tendenza in cui il denim e la pelle, reinterpretati in un’ottica giovane e fresca, giocano un ruolo da protagonisti. In un intreccio d’ispirazioni sportive e atmosfere velatamente gipsy, jeans ultra skinny per un look anni Ottanta si alternano a tagli boyfriend e flared nella collezione donna, mentre vestibilità classiche e nuovi slim fit caratterizzano l’offerta maschile. Esaltando il mood spensierato e trendy della collezione, grafiche fresche e divertenti appaiono stampate sui cotoni e le sete per poi diventare lavorazioni jacquard sui tessuti di stuoia o effetti laserati sul jeans bicolore. Anche i tessuti più classici subiscono un trattamento denim, mentre la pelle è lavata e metalizzata per un tocco glamour. E decisamente rock.

© RIPRODUZIONE RISERVATA