Dall’Iran all’arte di San Tomaso
A Bergamo la moda di Mary Nez

Arriva dagli intrecci variopinti della Persia, ma fin da bambina rubava le riviste della moda che in Occidente raccontavano le giacche geometriche di Giorgio Armani e la purezza dell’architettura stilistica di Gianfranco Ferrè.

Maryam Nezarati Zadeh fino a 33 anni ha inventato la sua moda solo nella sua testa, senza pensare che un giorno l’avrebbe cucita davvero. Si limitava a sfogliare i giornali patinati, a ideare abitini per le sue Barbie («Mi dava più soddisfazione vestirle che giocare con loro»), finendo per innamorarsi di un connazionale che un giorno è volato in Italia. «E io l’ho seguito, a Bergamo, a 23 anni» spiega lei, con un atelier nel borgo più artistico della città, in via San Tomaso, e un marchio, Mary Nez, che ha una storia da raccontare. Perché lì dentro ci sono i sogni di ragazza e una sfida imprenditoriale che ha voglia di essere «accudita dalla bellezza bergamasca, prendendo il volo verso orizzonti internazionali» commenta Maryam.

Avrebbe potuto lasciare Bergamo e raggiungere una parte della sua famiglia, ora a New York, ma qui si sente accolta, con la serenità necessaria per creare: «Ho lasciato Esfahan e mi sono trovata catapultata in una città lontana e così diversa. Ora non potrei fare più a meno di Bergamo». Maryam ha scoperto la moda per caso: «Ho iniziato un corso di base alla scuola Silv in città: era una passione che si è trasformata in attività solo un anno fa - spiega -. Abbandonate le riviste e quei modelli glamour della moda griffata, è uscita la mia vena artistica, i tagli geometrici, una linearità in cui metto pezzi del mio passato, sfumature della mia terra».

Mary Nez è un mondo di modelli spogliati da qualsiasi dettaglio, una storia di colori neutri e di una moda pratica e sobria, ma che sa raccontarsi con eleganza: «Essere originali nella pulizia delle forme - dice lei -. La mia donna è felice ma riservata, sicura in se stessa e molto attiva: vuole eleganza senza mai apparire stravagante. Non cerca attenzione, ma ha voglia di sentirsi piena di vita». E aggiunge: «Penso ad che raccontano chi siamo».

«Ho iniziato a lavorare come stilista per un piccolo marchio bergamasco, una bottega artigiana dall’ottima qualità, nel frattempo ho insegnato inglese, ma ho approfondito i miei bozzetti, lavorando sui modelli, spingendo sulle stoffe e su un progetto artistico di decorazione dei tessuti» spiega gli inizi. Ed ecco allora abiti «pop» che si colorano d’arte, mixati a cappotti dalle cuciture a vista e tute tartan. «Le donne sono dee e leonesse insieme, ciascuna ha una bellezza e grinta innata che merita di essere riconosciuta. Io le voglio vestire con eleganza, combinando l’arte alla moda».

Questo grazie alla sua passione per il disegno e a una tenacia imprenditoriale nell’affrontare un progetto come questo, appena avviato: «Ringrazio i miei genitori che mi hanno insegnato ad avere sempre il coraggio di seguire i propri sogni, con la libertà assoluta di fare delle scelte». La scelta per Maryam è stata Bergamo: «Avviare un team per una collezione sempre più strutturata, con basi di appoggio per una rete commerciale anche a Shanghai e New York dove ho già dei contatti» commenta: “Credo nel made in Italy e voglio lavorare in questo territorio così ricco di storia, per portare anche le mie origini in giro per il mondo».

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