La Bottega di Giorgia diventa grande
«Ma continuo con i bimbi: più divertenti»

Dal Pitti Bimbo 2013 e un laboratorio a Ranica, i vestiti de La Bottega di Giorgia a New York e Tokyo.

Non prendersi troppo sul serio, mantenere quella spensierata leggerezza che alla fine cuce anche nei suoi vestiti. Giorgia Totaro, bergamasca 34enne, non cambia visione anche se il suo progetto sartoriale si è fatto più in grande.

Da un’idea, vincitrice al Pitti Bimbo tre anni fa, ora gli abiti per bambini de La Bottega di Giorgia hanno valicato il confine, con uno showroom negli Stati Uniti, a New York, e punti vendita in Medio Oriente, Corea e Giappone. Complici le fiere internazionali del settore, complice il gusto per un bambino che indossa con comodità filati naturali, per una moda che resta sartoriale e che nella sua nicchia si racconta con gusto.

Affiancata ora da Elena Esposito, Giorgia a Ranica modella e taglia, partendo da l’istintivo bisogno di un bambino che si senta tale, comodamente in grado di giocare e correre, di vivere la sua quotidianità. Nascono collezioni morbide e originali nella scelta dei colori e nella capacità di trasformare i tessuti in forme che accolgono. Sempre più strutturata la proposta, sintomatica di una rete commerciale ben avviata, ci sono abiti tartan e in flepa, c’è il denim che dà struttura alle gonne e propone pantaloni streetwear, una maglieria che spinge sui colori come il senape e il rosa acceso, abbinabili con originalità al grigio e al panna, al blu e ai verdoni,

Il sogno? Crescere nella distribuzione, ma senza perdere l’identità, che la rende ben distinguibile dai tanti prêt-à-porter e da infinite collezioni di bambine già donne.

«Parto come sempre dalle stoffe, l’idea nasce da lì: un incontro spesso anche casuale con colori e filati che mi danno opportunità creative, mi permettono di giocare con i miei bambini» si racconta Giorgia Totaro che nelle ultime stagioni ha esteso i modelli anche alla donna: «Ma resto fermamente radicata sulla moda bambino, mi diverte di più seppure sia faticosa la variabilità delle taglie e dei modelli». Divertente nello stile e divertita dal suo lavoro, contemporaneo ma sartoriale, fedele alla sua poetica semplicità. Con un guizzo ironico e innovativo che, stagione dopo stagione, sa sempre sorprendere.

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