La regina dei ghiacci si fa moda
Bergamo approda in Scozia con Beira

Si chiama Beira, nome che in Scozia identifica la regina dell’inverno: sarebbe stata lei, secondo antiche leggende, a creare le montagne e le colline, camminando a grandi passi e facendo cadere accidentalmente rocce dal suo grembiule.

Dalla pianura più sconfinata della Bergamasca, La Rocca di Martinengo arriva così fino ai profili ondulati del paese britannico per dare vita a una collezione di moda che con questo nome racconta una storia all’insegna della natura, ma soprattutto dell’economia circolare. A lanciare la collaborazione Flavio Forlani, imprenditore bergamasco e titolare dell’azienda che produce sportswear La Rocca, insieme ad Antoinette Fionda-Douglas, consulente di fashion marketing e docente di Marketing della Moda alla Caledonian University di Glasgow.

«Ci siamo conosciuti grazie al mio lavoro per Jeff Griffin. Antoinette affiancava lo stilista inglese nel progetto del suo omonimo brand e, data la mia produzione per questa etichetta, abbiamo avuto modo di collaborare: con Griffin, Antoinette è venuta spesso a Martinengo, conoscendo così il mio lavoro e, una volta diventata docente, ha iniziato a trascorrere con i suoi studenti una settimana a Milano durante l’annuale Fashion Week. In quelle occasioni una tappa obbligata per mostrare le fasi della produzione di un “capo moda” era proprio nella mia azienda» spiega Forlani, che ricorda: «In questi incontri abbiamo iniziato a parlare di economia circolare e di sostenibilità: insieme abbiamo anche partecipato all’annuale convegno organizzato su questi temi al Politecnico di Milano».

Nel 2016 arriva l’idea del nuovo brand Beira : «Utilizzare il mio vasto archivio di tessuti, per lo più avanzi, scampoli, pezzi fine serie, per la produzione di una linea di moda donna» spiega il bergamasco. Un archivio di lane, cotoni, tessuti sintetici di incredibile valore ma in quantità ridotta presi singolarmente: «Un magazzino di decine di migliaia di metri di stoffe che abbiamo raccolto in azienda con il tempo: la storia di una quindicina d’anni di lavoro - commenta Forlani -. Un magazzino che cresce di mese in mese e che è vario, bellissimo, di alta qualità, ma sicuramente inutilizzabile dal sistema moda e quindi destinato, solitamente, al macero».

Ma La Rocca s’inventala nuova linea grazie anche ad Antoinette Fionda-Douglas: «Ci abbiamo pensato e, grazie allo staff di modellisti che lavorano in azienda, queste stoffe d’avanzo sono diventati capi di abbigliamento».

Una vera e propria collezione in edizione limitata, disegnata e prodotta a Martinengo, ma commercializzata da una «base» in Scozia: «Vivere la moda in maniera sostenibile si può fare anche così - continua Forlani -. Beira nasce infatti da tessuti che, smaltiti, avrebbero causato nuovi rifiuti, nuovo inquinamento».
Beira utilizza quindi queste stoffe, la creatività e la manodopera interna all’azienda bergamasca e anche l’ingegno che negli anni è stato parte de La Rocca: «Con questa collezione ripercorriamo modelli già ideati nel tempo: li rigeneriamo, gli diamo una seconda vita». Per la serie: non si butta via nulla, e si fanno anche bene i conti in tasca: «A chi produce - sorride Forlani -, a chi deve acquistare, che diventa consapevole dell’economia della moda e delle sue fasi produttive».

Intanto la prima collezione andrà on line nelle prime settimane del 2019. Sarà distribuita proprio da una base avviata in Scozia dalla socia inglese di Forlani e tramite la Rete, su www.beira.scot: «Si tratta di una collezione donna, principalmente composta da capispalla e formata da una decina di modelli che coinvolgono tessuti differenti per capi no season. Ci sono lane, cotoni, nylon: la vendita sarà diretta al consumatore, senza intermediazione e costi aggiuntivi, con una spiegazione su come il prezzo del capo viene “composto”».

Ed ecco qui la trasparenza: «Saranno infatti indicati on line tutti i costi del prodotto: dal materiale, alle fasi di realizzazione del capo nel suo confezionamento, tutte le spese vive che comportano la messa in vendita del capo, anche il ricarico del produttore: questo per rendere consapevole il consumatore, dando visibilità a come lavora la filiera».

E in questo caso sottolineando il valore circolare della produzione: «I tessuti utilizzati per la collezione arrivano dagli avanzi dell’industria del lusso: da qui il prezzo più basso e il prodotto ecologico, perchè i nostri accessori moda riducono i costi per il consumatore finale ma soprattutto aiutano il pianeta perchè non diventano scarti e quindi non devono essere smaltiti». Beira vuole essere così una «linea senza tempo- annunciano dallo staff del brand -, una moda “gentile” verso chi la usa e verso l’ambiente in cui viviamo». Che pare sia già molto gradita in Scozia: «Sarà lanciata in un gruppo dai principi “eco” di Edimburgo, una comunità di oltre 18mila donne che si chiama “Edimburgh Gossip Girl” - annuncia Forlani -. La vendita poi andrà on line e la distribuzione sarà worldwide». Ad occuparsi della logistica e delle spedizioni l’ufficio scozzese: «La Rocca continuerà con la produzione e ciclicamente inseriremo nuovi capi: una nuova avventura che andrà in parallelo al nostro lavoro contoterzi per il mondo del lusso e a Fase, nostro marchio di moda street». Una modo per mettersi in gioco in ambito sostenibile: «E un approccio concreto in un settore che sempre più deve e dovrà riflettere sulla sostenibilità» conclude Forlani.

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