Moda streetwear?
Ora è orobica e social

Arrivano dal mondo della musica e degli skaters, una fetta fashion che parla la moda streetwear. Luca Rebuzzi ha 29 anni e in città è molto conosciuto, titolare del Reef Cafè di Borgo Santa Caterina, mentre Lorenzo Lupi, 28 anni, si occupa da sempre di grafica, un patito dello skate e di quel mondo made in Usa che ha uno stile ben definito.

Amici da oltre dieci anni, insieme si sono lanciati in un’attività imprenditoriale made in Bergamo e già questa è una notizia dati i tempi bui del commercio. Hanno infatti aperto da circa un mese uno spazio in via San Francesco 4c: il target è quello dei giovani tra felpe e t-shirt dalle grafiche ben definite, per coprire quella nicchia, solida e sempre più in crescita, del mondo easy di chi ama l’outdoor e lo skate.

Made in Bergamo in tutti i sensi dato che Yeah skateboards, il loro brand (che è anche il nome del negozio) è disegnato proprio da Lorenzo e prodotto nella Bergamasca. Con tanto di filosofia sociale: tutta la maglieria e le stesse felpe sono stampate da Tantemani, progetto del Patronato San Vincenzo che dà lavoro e formazione a ragazzi che necessitano di un aiuto nell’inserimento professionale e sociale.

Una collaborazione continua e dinamica che vede lo stesso Lorenzo in azione nella serigrafia Tantemani, a favore di un progetto biunivoco.

Che fa bene al territorio data la connotazione social ma anche prettamente locale: «Un lavoro che ci ha fatto anche allargare sulla provincia, dove abbiamo individuato dei laboratori sartoriali con cui collaborare» spiega Luca. Per una linea che è già total look, tra pantaloni, berretti ma anche camicie e maglioni, fino agli zaini, accessorio must per chi fa skate.

«Un progetto che ci sta dando già i primi risultati, su un territorio che ama lo streetwear ma che conosce soprattutto marchi americani». Ora la nuova sfida, ma questa volta a chilometro zero con una curiosità extra-territoriale, ma non poi così tanto: una linea di camicie che i due ragazzi hanno prodotto in un laboratorio sartoriale di Bergamo ma con tessuti hawaiani acquistati direttamente da un’azienda tessile di Honolulu.

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