Storia di Tati Tatina, moda
e rime con Le Troisième Songe

Qualche volta basta una bambina vestita a righe e pois, di rosso e di verde mela. Basta un nastro tra i capelli e un gonna in tulle che fa pensare alle nuvole. A volte basta una storia in rima che ci fa fantasticare e ci fa sorridere dei nostri sogni, prendendo la vita come fosse tessuta con fili multicolore.

Qualche volta basta una bambina vestita a righe e pois, di rosso e di verde mela. Basta un nastro tra i capelli e un gonna in tulle che fa pensare alle nuvole. A volte basta una storia in rima che ci fa fantasticare e ci fa sorridere dei nostri sogni, prendendo la vita come fosse tessuta con fili multicolore.

Maria Cristina Codecasa Conti - bergamasca e creatrice del brand per la donna e l’infanzia Le Troisième Songe - ha scelto di raccontare il suo progetto stilistico con un libricino dalla copertina rosso ciliegia. Si intitola «Storia di Tati Tatina che si scoprì un po’ birichina», una favola in rime baciate di una bambina curiosa di sei anni che vive a Milano, disegnatrice appassionata che un giorno «si inventa una sottana» e che, «per una svista, diventa stilista».

Disegni allegri, una storia leggera, un messaggio intenso, perchè comunica di seguire sempre i propri sogni, amando ciò che si è e si fa: «Da sempre disegno e immagino delle storie. Anche una collezione di moda è un po’ una storia: deve raccontare le tue suggestioni, le idee, una filosofia» spiega Maria Cristina. Ma in questo libricino c’è anche una ragione professionale: «Riguarda il modo di comunicare il prodotto bambino: sono “allergica” ai cataloghi e alle comunicazioni di massa e vorrei esprimere il mio modo di vestire i più piccoli trasmettendo emozioni. Il mondo dei bambini, molto più curiosi e immaginifici degli adulti, mi trova totalmente disponibile a mettermi in gioco».

Con un preciso significato che si dipana da queste paginette: «I sogni si conquistano con la determinazione, il lavoro, la costanza, il sacrificio. Non esiste solo la fortuna. E comunque la fortuna, quando arriva e se arriva, deve trovarti preparata: altrimenti non serve a nulla». E lo si capisce anche negli abiti di Le Troisième Songe: rigati dai colori intensi, un’artigianalità spiccata nelle lavorazioni, ma soprattutto capi dalla vestibilità personalizzata, su un’idea di sartorialità vicina al concetto di atelier così come si usava un tempo. Lo stesso principio è applicato al tessuto e allo sviluppo di nuove linee tematiche per ogni collezione, che, create in modo libero, ovvero quando «è il momento», nascono senza alcuna «ansia da prestazione» stagionale. Come per Tatina, che si trasforma sarta tra abiti fantasia e sottane a pois, con il rosso che è il filo conduttore di questa storia: «Perchè esprime molto bene la forza: rosso è la vita, il sangue, la passione ma anche il dolore che sta dietro e dentro il cammino che si percorre per raggiungere un obiettivo. Rosso è anche il colore dell’amore e io penso che sia un privilegio enorme amare profondamente ciò che si fa». Con un sequel: «Il progetto è quello di andare avanti, perché, come diceva il mio mito George Lucas in Star Wars: “Ogni saga ha un inizio...”». Dunque Tati Tatina sarà protagonista di altre storie che racconteranno delle avventure sartoriali che dovrà affrontare. E poi, in fondo, lo si capisce: «In Tati Tatina c’è tutto di Maria Cristina» che sorride con gli occhi per poi aggiungere: «Ma ho cercato di raccontare solo i lati migliori».

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