Cina a fumetti
Arriva Long Wei

Se l'urlo di Chen terrorizzava l'Occidente, le storie di Long Wei sono pronte ad incantarlo. Molti avranno capito che stiamo parlando di arti marziali e carismatici raddrizza-torti in cintura nera, vicende raccontate però sulle pagine di un fumetto tutto italiano.

Se l'urlo di Chen terrorizzava l'Occidente, le storie di Long Wei sono pronte ad incantarlo. Molti avranno capito che stiamo parlando di arti marziali e carismatici raddrizza-torti in cintura nera, vicende raccontate però sulle pagine di un fumetto tutto italiano che ha per protagonista un immigrato cinese.

«Long Wei» sarà in edicola a partire da giugno, pubblicato da Editoriale Aurea e realizzato da una pattuglia di disegnatori tutta tricolore. L'idea di un campione di arti marziali/difensore dei deboli che si aggira per l'Italia non è nuova, visto che in «The way of the dragon» avevamo già visto Bruce Lee battersi nel Colosseo come un nuovo gladiatore.

Ma «Long Wei» si prospetta come un'operazione intrigante perché è ambientato nell'Italia dei nostri giorni - in una Milano attentamente fotografata - dove la presenza cinese non è più un tocco esotico del paesaggio, ma una componente attiva del quotidiano.

Chi ha potuto sbirciare l'anteprima del fumetto - «Il drago» distribuito a Cartoomics e disegnato da Luca Genovese - avrà apprezzato lo stile che, pur restando ancorato ai canoni Bonelli non disdegna - soprattutto nelle fasi di combattimento - exploit grafici appetibili anche al popolo dei manga.

La mente dietro al progetto «Long Wei» è quella dello sceneggiatore Diego Cajelli (Zagor, Legs Weaver, Dampyr), che in più occasioni ha mostrato la sua abilità nel coniugare generi e storie. Ricordiamo ad esempio lo splendido «Milano criminale», un sentito omaggio ai film poliziotteschi degli anni '70.

In questo caso Cajelli - che nei numeri successivi avrà la collaborazione di Stefano Ascari, Luca Vanzella, Michele Monteleone e Francesco Savino - si è rivolto all'attualità fatta di immigrazione clandestina, ristoranti tipici, giochi d'azzardo e zone d'ombra, recuperando però lo spirito dei kung-fu movie che imperversavano nei cinemini e poi nelle reti private degli anni '80.

Film a basso costo, imbottiti d'azione e mosse spettacolari, girati a Hong Kong e dintorni, che nella loro semplicità avevano il pregio di riavvicinare il grande pubblico italiano a una tipicità della cultura cinese. Ora la Cina è a casa nostra e Long Wei vuole raccontarla. Per conoscere da vicino l'avventura di Long Wei nel pomeriggio di sabato 15 giugno Cajelli sarà ospite della fumetteria Arcadia in via Quarenghi. La presentazione proseguirà con un'immancabile cena al ristorante cinese.

Gianlorenzo Barollo

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