Dopo fiumi e sentieriscatta la pulizia delle grotte

L’incivilità qualche volta raggiunge limiti estremi: è il caso, per esempio, di chi si libera della spazzatura buttandola in una grotta. Una realtà con la quale gli speleologi devono fare i conti sempre più spesso: ora si sono mobilitati e, con l’iniziativa «Puliamo il buio», hanno deciso di porre un rimedio. Lanciata dagli speleologi italiani, «Puliamo il buio» vede impegnati anche i membri dello Speleo Club Orobico.
La prima uscita come «netturbini del sottosuolo» è avvenuta l’anno scorso nella grotta del Lumbris, nei pressi di Sorisole, usata a lungo come discarica da abitanti della zona e dei paesi vicini per buttarvi rifiuti d’ogni genere, soprattutto di materiale ingombrante. Era stata stata una operazione particolarmente complessa.

Il prossimo appunamento è il 28 settembre al Buco del castello a Roncobello. Questa volta il materiale da sgomberare non proviene dall’esterno ma vi è stato lasciato dagli speleologi stessi in occasione delle numerose discese nella cavità. Più comodo lasciarlo laggiù piuttosto che portarselo dietro risalendo cunicoli e pozzi.

In più il Buco del Castello è stato teatro, nel 1966, di una tragedia nel corso della quale morirono due speleologi di Bologna. Nelle lunghe operazioni di soccorso venne introdotta nel sottosuolo una gran quantità di materiale, che poi rimase laggiù. Gli speleologi bergamaschi il 28 settembre ripuliranno tutto.

(25/09/2008)

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