Avventure di spada e fiori
Carminati torna con Valgard

Senza una ruga, una smagliatura, senza un filo di ruggine sulla spada, e’ tornato più vispo che pria il rissoso e irresistibile Valgard. Il fumetto di Michele Carminati è riuscito a prendere l’ultimo treno per piazzarsi in anteprima sotto i riflettori di Lucca Comics and Games e ora si gode i trionfi in terra orobica.

L’uscita del quinto volume - sempre per i colori della fumetteria cittadina ComiXrevolution in galleria Fanzago - delle avventure del manesco e buffo guerriero in abbinata con il ciarliero Flauer, il fiorellino chiacchierone che non esita a rubargli la scena, non è però un traguardo scontato. Infatti dopo una sequenza ordinata di pubblicazioni, Valgard manca all’appello dall’ottobre del 2013.

Un’assenza piuttosto lunga che nell’albo viene giustificata da Carminati con nota scritta e scherzosa e un apposito racconto disegnato: la spiegazione sta negli impegni lavorativi assunti sempre nel settore dell’illustrazione e del fumetto, poca gloria ma soldi certi. Così per qualche tempo le vicende di Valgard e Flauer sono state accantonate. Ma non certo dentro la

testa dell’autore che confessa “mi ronzava nelle orecchie la vocina insistente di Flauer che mi pregava di continuare a disegnare le sue disavventure e sentivo la presenza incombente di Valgard che non diceva nulla ma continua a fissarmi con aria corrucciata come per dire “Ho ancora un sacco di avventura da vivere, ricomincia a raccontarle se non vuoi che ti stacchi la testa dal collo”.

Carminati - per nulla intimidito o forse piuttosto esasperato dai suoi personaggi - riprende il filo delle storie con la stessa leggerezza che le ha contraddistinte finora. Anzi per rimarcare il suo legame con i protagonisti del fumetto usa un simpatico espediente, fa commentare la lunga pausa creativa proprio ai suoi personaggi più ciarlieri: Flauer e gli amici del prato. Nascono così una serie di situazioni comiche che giocano sul rapporto di dipendenza tra l’autore e le sue creature.

Valgard si propone con un rientro in grande stile concentrando e moltiplicando la sua frenetica brama di gloria in una corsa per il tesoro che sembra lo storyboard di un film mozzafiato o di un videogame dalla trama muscolare. Ma basta allargare lo sguardo al contorno popolato di presenze sfaccendate, citazioni fantasy e fiabesche e poi confrontarlo con l’ipertrofica epicità del guerriero per apprezzare la piena ironia delle vignette. Tutte rigorosamente mute - tranne le ovvie onomatopee - eppure estremamente comunicative.

Lo stile di Carminati è ormai maturo, capace di conquistare l’attenzione del lettore servendosi del doppio binario dell’azione pura di Valgard e della situation comedy alla Flauer. Due registri che possono senz’altro prosperare e svilupparsi ulteriormente. Il talento espositivo certo non difetta a Carminati e lo dimostra nel finale dell’albo con una storiella “allo specchio”, un dialogo tra il fumettista e la sua coscienza: poca filosofia, ma tanta ilarità nel ritrovarsi accomunati dalla deleteria usanza del “tanto c’è tempo”. Ecco, non soltanto Valgard e Flauer, si augurano che la distanza dal prossimo appuntamento sia più contenuta in senso temporale. Carminati è pubblicamente avvisato. Anche dalla sua coscienza.

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