Diritti dei bambini, esposizione online
con disegni e lavoretti da tutto il mondo

Si chiama «I know my rights! - Io conosco i miei diritti!» ed è la prima esposizione virtuale sui diritti dei bambini, realizzata con disegni e lavoretti di bambini di diversi Paesi del mondo.

È pubblicata sul sito www.iknowmyrights.it dallo scorso 20 novembre, la Giornata mondiale dei diritti del fanciullo, con i lavori dei piccoli artisti di Albania, Cambogia, Inghilterra e Italia per poi accogliere tutti i bambini che desiderano partecipare all’iniziativa. «I know my rights!» nasce dalla collaborazione di Annulliamo la Distanza ONLUS con sede a Firenze, che dal 1997 si occupa di progetti a favore dei minori nei paesi in via di sviluppo, ed Estella Beltramelli, esperta in comunicazione.

Sono circa 100 i bambini che daranno il via all’iniziativa. A rappresentare l’Italia al taglio del nastro le due classi terze della scuola primaria «Dante Alighieri» di Mapello e i bimbi mezzani e grandi della scuola statale dell’infanzia di Palazzago. Sono di Siem Reap, in Cambogia, i bambini della comunità rurale di Kro Bei Rial per la quale Annulliamo la Distanza (Anladi) ha contribuito a costruire un asilo e di Scutari, in Albania, i piccoli ospiti della mensa che garantisce loro un pasto caldo al giorno. Anche «Eureka! The National Children Museum» di Halifax (Uk) il più grande museo dei bambini dell’Inghilterra ha accolto con grande favore l’iniziativa perché impegnato da sempre a far conoscere ai bambini i propri diritti.

«Stiamo terminando la traduzione del sito che grazie alla collaborazione dei nostri volontari sarà in sette lingue, italiano, inglese, spagnolo, portoghese, francese, arabo e cinese- spiega Paola Cerea esperta in diritti umani e Desk Officer di AnlaDi- perché speriamo davvero possa diventare un progetto globale. È un progetto che lavora a più livelli, sia su bambini che sugli adulti. È molto interessante anche vedere come lo stesso diritto viene interpretato in modo diverso a seconda dell’esperienza vissuta o per le differenze religiose, geografiche e culturali. Ad esempio Vita, una ragazzina cambogiana di 14 anni ha espresso il diritto di poter sposare la persona amata e non quella scelta dalla famiglia, che è il diritto della libertà di opinione. Loro hanno tanto da insegnarci ed è tempo di ascoltarli davvero, con attenzione assoluta».

«Il progetto è aperto a tutti- prosegue - Un grazie di cuore alle persone che ci hanno regalato il loro contributo fondamentale: Riccardo Bizziccari per la grafica, Giovanni Minelli per il web, il gruppo C.R.A.L. (Circolo ricreativo aziendale lavoratori) del comune di Firenze, i volontari di AnlaDi e Tata-o la Casa degli Elementi per aver fatto nascere insieme a noi questa idea l’anno scorso». La parola va ai bambini, a noi resta lo stupore. Perché stupirci è il loro mestiere. E nello stupore, c’è sempre un invito alla riflessione.

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