Tampere, la rinascita delle vecchie fabbrichePub e centri commerciali nelle ex cartiere

Tampere, le imponenti fabbriche di mattoni rossi, monumenti dell’operosità finnica, cedono il passo a centri commerciali, gallerie d’arte, pub e ristoranti. Là, dove un tempo pulsava frenetico il lavoro, ora batte forte il cuore della nuova città. I vecchi stabilimenti sono diventati aree commerciali, i magazzini di stoccaggio sono stati riconvertiti in gallerie d’arte, le officine sono diventate show room, boutique, luoghi di tendenza.Ma occorre addentrarsi dentro questi giganteschi capannoni che paiono costruiti con il Lego per conoscere lo spirito di una città di 200 mila abitanti, fondata nel 1779 dal re di Svezia Gustavo III. Tre ore di volo da Orio al Serio e sei catapultato in una regione dagli spazi sconfinati. Strade senza traffico dove il vero pericolo sono renne che sbucano dalle foreste. Una miriade di laghi circondati da casette di legno dei pescatori, interminabili piste ciclabili. Agli inizi del ’900 Tampere era la capitale industriale: cartiere e cotonifici, linifici e ferrerie. L’impronta è rimasta, ma la città è stata arricchita da moderni edifici, dove si sono sbizzarriti architetti e designer. La torre panoramica del quartiere Pyynikki ne è un esempio, ma lo è ancor più il Tampere Hall, gigantesca serra di cristallo che ospita teatri, auditorium, centri congressi, ristoranti. Qui ogni quartiere ha una propria peculiarità. Se si arriva di sera, meglio optare per una cena al Plevna: carne di renna con mirtilli e una robusta birra per immergersi nei sapori nordici. L’indomani ci sarà tutto il tempo di scoprire la città. Ad iniziare dalla piazza centrale sulla quale si affacciano il mercato coperto Kauppahalli (salmoni, pesce crudo da non perdere) e la vecchia chiesa. A pochi passi ci sono le rapide del Tammerkoski che congiungono due laghi, qui c’è l’atmosfera della nuova città: luoghi cult e locali alla moda. Dal porto ci si può imbarcare per una piccola crociera, mentre se si resta sulla terraferma è d’obbligo una tappa a Finlayson, il vecchio cotonificio dove vi hanno lavorato intere generazioni: la filanda è un centro commerciale, la vecchia maglieria è diventata un cinema multisala e un ristorante-birreria (il Plevna), la fabbrica è occupata da un museo. A poche centinaia di metri si arriva al centro museo Vapriikki (arte, calzature, museo dell’hockey). La parte est della città è dominata dal centenario Duomo. Pyynikki e Pispola sui colli vicini alla città che scendono verso il lago sono tranquilli quartieri con casette e ville in stile nazional-romantico: si può fare una sauna (pubblica) a Rajaportti o salire sulla torre dove gustare la tradizionale ciambella fritta. Esplorare Tampere è insomma come aprire una scatola magica. Sarà per questo che i giovani la scelgono per le Università (medicina in particolare) o per i locali notturni o perché sperano di diventare i nuovi Sibelius. O perché vogliono cimentarsi nelle gare più insolite. D’estate, in Finlandia, si organizzano eventi stravaganti. Come i campionati di lancio del telefonino o del «trasporto della moglie». Che spiega il mistero delle finlandesi longilinee.

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