Umbria: a Preggio
un'oasi di relax

Da top manager a contadino. E' l'incredibile storia del bergamasco Bruno Piarulli inventore del sito Register.it. primo maintainer (società autorizzata a registrare domini) d’Italia. Dopo anni di consigli di amministrazione, cervellotiche riunioni, cifre e bilanci, ha venduto tutto, ha comprato un’azienda agricola abbandonata a Preggio (www.preggio.it tel. 075.9410191), un paese incastonato fra Toscana e Lago Trasimeno, sulle colline umbre e lì trascorre ora le sue giornate rigorosamente all’aria aperta.

Dalle strade di internet ai sentieri dei colli umbri.
Come è andata?

«La nuova vita è iniziata nel luglio 2006, quando Elena Vezzoli ed io abbiamo acquistato un'azienda agricola dismessa in Umbria. C’è voluto tempo per trovarla ma alla fine siamo rimasti incantati da Preggio».
Ci racconti il luogo.
«Preggio è una frazione del Comune di Umbertide, uno stupendo paesino di 120 abitanti a 600 m. sul livello del mare incastonato tra Umbria, Toscana e Lago Trasimeno. Preggio è diventato il nome della nostra azienda agricola, una proprietà che occupa 70 ettari in collina, esposta a sud e riparata dai freddi venti di tramontana da una collina alle sue spalle, con davanti agli occhi solo la vallata ed un lontano paesino di fronte. L'amore è stato a prima vista».
Quando vi siete trasferiti?
«A fine 2006 abbiamo detto addio a Lonno e traslocato a Preggio. Abbiamo costruito un serbatoio da 55.000 litri per il recupero dell'acqua piovana e modificato le grondaie perché convogliassero la pioggia in questo serbatoio. Sul tetto più alto abbiamo installato 16 mq di pannelli solari, abbiamo revisionato la vecchia caldaia a legna per il riscaldamento e creato un serbatoio interrato per lo stoccaggio dell'acqua potabile. Un nuovo pozzo e il ripristino di un vecchio serbatoio agricolo completano le soluzioni adottate per l'acqua potabile e per le scorte idriche. E quest'anno è entrato in funzione l'impianto fotovoltaico da 20 kW che produce molto di più di quanto ci serva, l'energia in eccesso viene venduta».
E la produzione dell'azienda agricola è pure iniziata.
«Abbiamo deciso che avremmo lavorato per costruire un'azienda biologica. Coltiviamo farro col quale produciamo un'ottima pasta, il nostro olio (oltre 1600 olivi) quest'anno ha ottenuto la certificazione D.O.P. Umbria, il nuovo vigneto è stato piantato, il vino arriverà nel 2011. Abbiamo poi oche, galline, faraone, anatre, una gatta, tre cani da montagna dei Pirenei e 21 pecore che usiamo solo per avere il latte per fare il pecorino. Tutti conoscono l'associazione Slow Food e la sua filosofia di vita, a noi piace pensare a una sorta di “Slow Farming” che permetta di produrre con un maggior rispetto non solo per l'ambiente ma anche per il terreno stesso che deve essere in grado di garantire le produzioni future senza essere riempito di prodotti chimici, antiparassitari e fertilizzanti».
E l’agriturismo?
«E’ il completamento dell'azienda agricola, per offrire ai nostri ospiti la possibilità di condividere, seppur per pochi giorni, la nostra vita e la bellezza di questi posti. Le camere e le suites sono state ristrutturate con estrema cura ed arredate con mobili antichi. Il nostro ristorante è aperto solo agli ospiti alloggiati ai quali Elena propone piatti a base di Farro e tutto il lungo elenco di ricette umbre, che prepara utilizzando solo prodotti dei nostri campi e del nostro orto o di aziende conosciute di Preggio e dintorni».

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